Chissà cosa sarebbe stato capace di fare oggi Carlo Mollino tra fibre di carbonio o altri materiali compositi, se usando solo legno massello e bravi artigiani e stato capace negli anni Cinquanta di inventare queste strutture cosi slanciate, asciutte e snelle, che hanno eguali solo nelle costruzioni coeve di Franco Albini, e nei puntoni alleggeriti della sua libreria Veliero?
Forme articolate e complesse, che una volta comprese stupiscono per l’intelligenza costruttiva di un meccanismo perfetto dove ogni elemento si incastra, abbina, gemella con precisione ad altri, attraverso puntuali (e progettati ad hoc) sistemi metallici di unione.
Veri e propri capolavori, come la scrivania Cavour, dove la struttura asimmetrica è bilanciata dalla presenza di una cassettiera e di un vano portaoggetti che concludono le necessità funzionali di un pezzo dal profilo cosi ardito.
Questa scrivania è ora riproposta da Zanotta. Il dinamismo della forma, le linee pulite ed essenziali e il particolare disegno delle gambe rendono questa scrivania un pezzo di design senza tempo.
La scrivania è realizzata con un piano in cristallo associato a una struttura in rovere naturale o tinto wengé. E’ dotata di una cassettiera e un vano porta-oggetti sempre in rovere naturale o tinto wengé con parti laccate lucide di colore nero.
Aurelio Zanotta si convinse, sin dall’81, dell’attualità del maestro Mollino.
Ed è per questo che la sua azienda ha a catalogo tanti capolavori di Mollino, come la sedia Fenis, lo specchio Milo, la poltrone Ardea e Gilda e il tavolo Reale.