Fortunato Depero, talento effervescente e creatività esplosiva, esprimeva queste qualità nella bottega Casa d’Arte Futurista a Rovereto (oggi sede del Mart), un laboratorio atelier dove il nostro Remida progettava e realizzava, aiutato dalla moglie Rosetta e da poche collaboratrici, mobili e giocattoli, quadri e arazzi, abiti e manifesti pubblicitari e altro ancora.
Depero crea arazzi, inventa manifesti pubblicitari, disegna le bottigliette del Campari, firma le copertine di riviste internazionali quali Vanity Fair e Vogue.
Fu anche stilista e, i “panciotti” che realizzò fra il 1923 e 1924 attirarono l’attenzione per i colori sgargianti e i disegni fantasiosi
“Noi futuristi vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo”: così Fortunato Depero e Giacomo Balla scrivevano nel loro manifesto del 1915, “Ricostruzione futurista dell’universo”, in cui esprimevano i concetti base del loro astrattismo futurista.
Depero, più di 100 anni fa, era già un designer di oggi.
Era il 1922, ma sembra sia stato creato oggi, e invece è passato quasi un secolo: Zanotta celebra il futurista Fortunato Depero, con questo sgabello in acero bianco e seduta in cuoio incassato.
Uno sgabello che nasce da un disegno originale di Depero, con la seduta in cuoio dai colori verde, giallo, blu, rosa e rosso.
Azione, comunicazione evocativa e sensibilizzazione provocatoria sono i dogmi di Depero, che si ritrovano anche in questo sgabello, messo in produzione da Zanotta, raccogliendo la sfida di riporporre un oggetto che ha più di cenro anni di storia.