Il designer finlandese Eero Aarnio ascese a fama internazionale nel 1966 alla Fiera del Mobile di Colonia quando svelò la sua sedia Ball (di cui ho scritto qui), simile a una capsula, realizzata in poliestere rinforzato con vetroresina.
Quel microambiente di 100 centimetri di diametro affascinò e catturò l’attenzione degli acquirenti di tutto il mondo e gli valse un importante interessamento da parte della stampa che lo elevò immediatamente dallo status di astro emergente del design industriale.
L’azienda produttrice di quell’epoca, la finlandese Asko, entusiasta per il successo di quella sedia, incaricò il giovane designer di portare a compimento un altro lavoro.
Aarnio in sostanza si era guadagnato un successo istantaneo progettando un pezzo di arredamento perfettamente in sintonia con la cultura sfacciatamente consumistica che stava affermandosi proprio allora. I suoi design dell’era spaziale sintetizzavano l’ondata di ottimismo che stava affrancando la società dalla morsa della tradizione.
Negli anni Cinquanta, l’opinione pubblica aveva avuto bisogno di essere rassicurata e persuasa della robustezza e della durata della plastica, ma nel decennio successivo queste riserve erano state ormai superate, e le sfide erano all’ordine del giorno.
Il fulmineo successo di Aarnio lo radicò fermamente nell’era Pop liberale, nella quale i precedenti riferimenti del design erano messi in discussione, nella quale gli arredi domestici dai colori sgargianti si andavano diffondendo sempre più e diventavano popolari insieme a forme plastiche che sembravano appartenere a qualche altro mondo.
Aarnio aveva scoperto che la plastica era in realtà il materiale ottimale per creare forme voluminose e organiche molto amate all’epoca.
Il suo successo seguente fu la sedia Pastil del 1967, che si aggiudicò nel 1968 l’American Industrial Design Award. Questa poltrona color caramella, chiamata anche sedia Gyro, fu la risposta degli anni Sessanta alle sedie a dondolo.
Aarnio in pratica aveva disegnato un nuovo tipo di mobile che era comodo e al tempo stesso divertente, e che si prestava a essere adoperato in interni e in esterni.
La sua forma si ispirava all’omonima caramella alla frutta, portando alle estreme conseguenze la forma della sua precedente sedia Ball (di cui ho scritto qui) e usandone il medesimo diametro.
Il prototipo di Aarnio per la sedia Pastil fu realizzato in polistirene, così che egli potesse valutarne e controllarne le misure e la possibilità di farne una estrosa sedia a dondolo.
La crisi petrolifera del 1973 pose fine alla produzione di molti dei suoi design in poliestere, ma negli anni Novanta un rinnovato interesse per il design degli anni Sessanta ha fatto sì che alcuni suoi oggetti fossero rimessi in produzione da Adelta, che li produce in poliestere rafforzato da vetroresina stampata.
Aarnio e Adelta hanno rieditato le sedie in una molteplicità di colori, consentendo ai consumatori di scegliere tra verde lime, giallo, arancione, rosso pomodoro, blu scuro e blu chiaro, oltre ai più sobri bianco e nero.
A catalogo Adelta, prezzo poco più di 2.000,00 euro.
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