Mozza è una seduta, una sorta di sgabello disegnato nel 1968 da Giuseppe Raimondi per Gufram, la ditta italiana che fa del radical design il proprio fiore all’occhiello.
Figlio della “rivoluzione” e del clima che si respirava in quegli anni, Mozza incarna lo spirito e la capacità di essere assolutamente versatile, adattandosi alle più svariate situazioni ed esigenze abitative.
Rispetto al modello originale, Mozza è stato leggermente rivisto avendo ora una forma più “moderna” e slanciata ma rimanendo ovviamente fedele a quella di un tronco di cono rovesciato e tagliato in diagonale a 45° gradi.
A guardare questa seduta e nel particolare la sua forma, sembrerebbe impossibile sedersi comodamente, in realtà, appoggiandosi sul piano inclinato, invece, l’imbottito inizia a sprofondare sotto il peso trasformando Mozza in una poltrona con schienale e braccioli.
Ecco che questa seduta sfoderabile, (è rivestita con un tessuto elasticizzato), è presentata come un modello in cui non compaiono gli elementi tradizionali, quali schienale, sedile, braccioli, ma sono pronti a “comparire”, appena ci si siede.
Dopo essersi seduti e rialzandosi, la magia ricompare facendo tornare Mozza nella sua forma iniziale.
Il pezzo, che come abbiamo visto è innovativo nella forma, è lo specchio della tensione volta alla ricerca di nuovi linguaggi nel design di arredamento degli anni sessanta.
Evidenti in tal senso, sono i richiami alle correnti artistiche di quel determinato periodo, i mutamenti del costume e le nuove possibilità espressive permesse dai materiali plastici.
“È la magia strutturale semplice ma originale che la rende unica nel suo genere.
Grazie alla sua leggerezza, questa seduta diventa un oggetto nomade e versatile nel paesaggio abitativo.
La seduta primaria per il salotto di casa o la perfetta poltrona di servizio in sofisticate ed eleganti hall di hotel di design, Mozza coniuga lo stile contemporaneo internazionale con i caratteri del design radicale italiano“.