Il lettore Mp3 iPod dotato del software iTunes Apple rappresenta il frutto del “pensiero di gruppo” di un’azienda sempre più equilibrata e all’avanguardia.
Si tratta di una tecnologia efficace indossata come un gioiello, prodotta da un marchio che conosce realmente l’efficacia di un design olistico.
L’iPod ha rivoluzionato il modo col quale la gente compera e ascolta musica, con una capacità di memorizzare fino a diecimila brani racchiusi in un design tascabile e leggero.
La sua evoluzione si è anzitutto concentrata sulla misura compatta e su opzioni di memoria alternative (in origine 5 Gb, 10 Gb, 20Gb e 40Gb), con modalità aggiunte come la registrazione della voce, di giochi e numeri di telefono, riflettendo l’ossessione del mercato dei computer palmari verso la convergenza tecnologica.
Fin dall’inizio la Apple ha deciso di affidare a terzi non solo la produzione dell’iPod, ma anche gran parte del design interno.
Con un design della piattaforma firmato PortalPlayer (e il contributo di altri fabbricanti), la batteria Sony e l’hard drive Toshiba, il risultato è stato più rapido e migliore di quello che le singole aziende avrebbero probabilmente ottenuto da sole.
Il sensore touch wheel (un tasto rotondo, o “ruota”, da sfiorare con le dita) consente di scorrere un’intera collezione musicale in maniera facile e veloce, mentre la modalità shuffle (“casuale”) rende possibile la creazione di un perfetto jukebox personalizzato.
Con un cenno di sfida diretto dall’amministratore delegato Steve Jobs a Bill Gates, l’iPod offre anche un software compatibile con Windows.
Allineandosi ai computer iMac G4, eMac e iBook, la sua purezza minimalista riflette l’angoscia spirituale e materiale che accompagna l’inesorabile progresso tecnologico.
Il passaggio titubante da un’epoca all’altra è smorzato con efficacia dalla rassicurante estetica cromatica retro tipica del futurismo anni Sessanta.
Il bianco e le cromature luccicanti continuano a esprimere ottimismo e innovazione anche a distanza di oltre quarant’anni. Non sorprende quindi che l’estetica, il “colore” e la ricca interfaccia radiale siano praticamente identici a quelli di un altro importantissimo dispositivo portatile creato più di cinquant’anni fa: la radio tascabile T3 progettata nel 1958 da Dieter Rams per Braun.
L’iPod Mini del 2004 ha incarnato l’ossessione per la miniaturizzazione e la portabilità, è ancora più piccolo e disponibile in lucido alluminio anodizzato color oro, argento, blu, rosa e verde, sintesi del sensuale iMac degli anni Novanta e del tecnologicamente prezioso PowerBook del nuovo millennio.
Le declinazioni successive prevedono il minuscolo iShuffle (2005), in grado di memorizzare centoventi o duecentoquaranta brani musicali in milioni di classifiche diverse, capaci di sorprendere sempre l’ascoltatore.
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