Il computer iMac G5 di Jonathan Ive

Dov’è finito il computer? Il computer è dentro lo schermo” recitava lo slogan della campagna marketing della Apple per l’iMac G5, nel settembre 2004.

Un involucro di plastica traslucido largo circa 5 centimetri circonda uno schermo da 17 o 20 pollici e contiene un processore G5 che può arrivare a 2.0 GHz.

Nella parte posteriore, il case che contiene lo schermo e il processore poggia su un piedestallo di alluminio e, inclinando il computer leggermente in avanti, permette di aggiustare la posizione dello schermo regolando quello dell’unita di base.

Grazie alla tecnologia wireless, il cavo di alimentazione è l’unico cavo presente; tutto il resto (tastiera, mouse, collegamenti Internet e chiavi varie), può essere collegato all’AirPort Estreme Card in dotazione standard.

Ciò che rende questo computer perfetto per un uso domestico e la larghezza dello schermo, che consente, nella versione 20 pollici, per esempio, di leggere comodamente due finestre di ricerca affiancate.

Purtroppo per molti professionisti per i quali lo stile conta, l’elegante design ha un costo, perchè l’iMac G5, nonostante il facile accesso all’unità di base (basta sdraiare lo schermo su una superficie piatta e svitare tre viti Phillips), è poco personalizzabile.

Diversamente da altri computer con le stesse caratteristiche (soprattutto il PowerMac G5), l’unica possibilità di espandere l’iMac G5 è raddoppiando la RAM, che normalmente è di soli 256 MB.

Il fatto poi che il sistema equivalente possa essere espanso con otto schede RAM, e anche con un secondo disco fisso interno, non può essere ignorato da chi ha bisogno di utilizzare il computer in tutto il suo potenziale.

L’idea di collegare il design dell’iMac G5 all’iPod è stata una scelta intelligente della divisione marketing della Apple, che in questo modo ha creato un’identità forte ed e stata in grado di conquistare quegli utenti di PC che, a suo tempo, si erano lasciati stregare dalla linea elegante del famoso lettore Mp3.

Ma più importante di tutto ciò, la svolta rappresentata dal fatto che nell’iMac G5, il computer, con tutte le sue differenti componenti, diventa per la prima volta un sistema integrato, contenuto all’interno di un case rettangolare traslucido di ottimo design, che poggia sul tavolo con eleganza e che si presenta solo come uno schermo.

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