Nei primi anni Cinquanta, Heinz Nordhoff decise di arricchire la scuderia Volkswagen con una nuova auto sportiva, complementare al Maggiolino Cabriolet, che diventasse l’ammiraglia della casa automobilistica, ne rinnovasse l’immagine, e soprattutto che fosse desiderabile ed economica per un mercato sempre più esigente.
Per progettare un modello sportivo a partire dallo chassis del Maggiolino cabriolet fu firmato un contratto con la fabbrica di Wilhelm Karmann, in Germania, che dal 1949 costruiva in esclusiva il Maggiolino.
Nel 1952, dopo che Nordhoff ebbe respinto tutti i disegni da lui proposti, Wilhelm Karmann si rivolse a Luigi Segre, il direttore commerciale della Carrozzeria Ghia, studio di design automobilistico di avanguardia in Italia, affinchè sviluppasse nuovi progetti da presentare alla Volkswagen.
La Carrozzeria Ghia, che lavorava già per le case automobilistiche Alfa Romeo, Renault e Chrysler, propose a Karmann un design che richiamava la Chrysler D Elegance che sarebbe uscita un anno dopo.
II trasferimento di alcune caratteristiche del design Chrysler sul nuovo prototipo di VW venne spiegato da alcuni come risultato della concorrenza esistente fra le due case automobilistiche.
Nel 1952, utilizzando lo chassis di un Maggiolino, Ghia si mise al lavoro per un prototipo della Karmann Ghia Coupé che fu ultimato nel settembre del 1953, cinque mesi dopo l’idea iniziale, e accettato dalla Volkswagen, come auto sportiva competitiva e commercializzabile, nel novembre del 1953.
Per garantire il contenimento dei costi, la Karmann si incaricò della produzione della carrozzeria, che poi era assemblata con le componenti e con i criteri ingegneristici della Volkswagen.
La Karmann Ghia combinava il piccolo motore da 36 cavalli flat four del Maggiolino (che la escludeva a priori dalla categoria auto sportive, nonostante le belle curve e l’aspetto dinamico), con un design aerodinamico innovatore che le consentiva di raggiungere una velocità massima di 150 chilometri orari.
Le ottime sospensioni e il basso costo rispetto alle altre automobili di bandiera, come la Porsche 356A Speedster e la Ford Thunderbird, le davano un valore aggiunto, rendendola un’automobile poco costosa, e affidabile: una valida alternativa per chi acquistava un’auto.
La produzione su vasta scala della Karmann Ghia comincia nel giugno del 1955 e fu un successo travolgente: soltanto nel primo anno se ne vendettero 10.000.
Nel 1958, la Volkswagen lanciò un modello convertibile e le vendite salirono a 18.000 auto l’anno, con una punta di 33.000 verso la fine degli anni Sessanta.
Con una produzione che superò complessivamente le 365.000 coupé e le 80.000 convertibili, la Karmann Ghia rappresenta un enorme successo commerciale sia in Europa sia negli Stati Uniti.