Sono poche le automobili che hanno conseguito un successo popolare pari a quello del mitico Maggiolino Volkswagen.
E’ una delle pochissime auto che sono riuscite a trasformare la propria immagine nel corso di una vita intera e a mantenere un fascino del tutto particolare anche per le generazioni successive, tutto ciò grazie al suo carattere semplice e utilitario.
Negli anni Trenta, “l’auto del popolo” Volkswagen rientrò nel progetto di mobilitazione per la nazione tedesca di Adolf Hitler, come stimolo per la produzione made in Germany.
Prima che Hitler cominciasse a interessarsi alla minuta e graziosa macchinina, il suo ideatore, l’ingegnere austriaco Ferdinand Porsche, ne aveva già sperimentato il concetto.
La sua Kleinwagen del 1930, seguita nel 1932 dalla Kleinauto Type 32, ideata da Erwin Komenda, spianò la strada allo sviluppo della piccola ed economica auto familiare con raffreddamento ad aria, che Hitler decise infine di adottare.
Nel 1939 il leader tedesco inaugurò una fabbrica nel nuovo agglomerato urbano di KdF-Stadt (“citta della forza attraverso la gioia“, l’attuale Wolfsburg), dedicata alla sua produzione.
Prima dello scoppio della guerra furono però prodotti solo duecento esemplari e il vero successo del Maggiolino sopraggiunse gli anni successivi al 1945, più esattamente dopo il 1949, quando fu lanciato negli Stati Uniti.
Per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta le sue forme arrotondate, il lunotto posteriore e le prese d’aria ben definite, il tutto sommato a una linea posteriore obliqua, a una forte personalità e a un prezzo più che abbordabile, attirarono l’attenzione dei giovani automobilisti americani che desideravano unire l’efficienza al divertimento.
II Maggiolino affermò ben presto la propria presenza simbolica sulle strade dell’America e dell’Europa, diventando una delle utilitarie di maggior successo di tutti i tempi.
La sua popolarità ispirò anche la realizzazione dei film Herbie — Un Maggiolino tutto matto, che ne mise in luce il suo aspetto più divertente.
La produzione del Maggiolino VW termina in Europa nel 1974, quando l’azienda lancia la Golf.
Tuttavia, la produzione del modello originale è continuata in Brasile fino al 1986 e in Messico fino al 2003.
Dopo oltre 21 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, nel 1997 la grande voglia di dare una connotazione moderna a questo iconico modello di auto portò alla creazione del New Beetle, prodotto nello storico stabilimento messicano di Puebla e basato sul pianale della Golf, l’auto che nel frattempo ne aveva raccolto l’eredità.
Il nuovo modello fu lanciato da Ferdinand Piech, ex numero uno di Volkswagen nonché nipote di Ferdinand Porsche.
Nel 2011 arrivò la terza incarnazione del Maggolino, chiamata semplicemente Beetle, con forme più nette.
Nel 2019 però l’annuncio di interromperne la produzione…è la fine di un’epoca.