BIOGRAFIA
Anna Castelli Ferrieri nasce nel 1920 a Milano, ove nel 1943 si laurea in architettura presso il Politecnico.
Negli anni cinquanta è redattore capo di “Casabella-continuità”.
Dal 1959 al 1973 è associata allo Studio Ignazio Gardella, impegnata nei settori urbanistica, architettura e design. Inizia la sua collaborazione con Kartell, fondata dal marito Giulio Castelli, nel 1949.
Del 1967 sono i suoi contenitori cilindrici impilabili, autentici best seller. Del 1979 gli sgabelli modello 4830, del 1982 il tavolo 4300. Alla sedia K4870 viene assegnato il Compasso d’Oro nel 1987.
II design di Anna Castelli Ferrieri è considerato fra i contributi più significativi nell’affermazione dei materiali plastici e delle inerenti tecnologie. Docente al Politecnico di Milano dal 1984 al 1986, ha insegnato alla Domus Academy dal 1985.
Muore a Milano nel 2006.
ANNA CASTELLI FERRIERI DESIGNER
“Per fare una sedia un falegname io non so esattamente quanto ci metta, ma ci mette giorni e giorni“, spiega Anna Castelli Ferrieri in una intervista apparsa sul sito internet lezioni di design.
“La mia sedia, quella che ha avuto li Compasso d’oro, che è una sedia in materia plastica, è fatta in ottanta secondi, calcolando tutte le operazioni.
Perchè è fatta di due parti, diciamo di due stampi. Uno stampo è la parte dove ci si siede e uno è la partedelle gambe.
Tutte e due queste operazioni sono fate entro ottanta secondi. Questi pezzi vanno, finiti, nella scatola d’imballaggio e sono spediti… Io ho avuto la fortuna di lavorare parecchi anni con un’industria che faceva veramente un prodotto industriale: la Kartell“.
Annota a Giampiero Bosoni: “Le materie plastiche trovano un ampio impiego negli oggetti per uso domestico a partire dal 1949, anno in cui Giulio Castelli fonda la Kartell, sicuramente un punto di riferimento per la nascita del design italiano negli anni cinquanta.
Egli infatti affianca subito all’avanzata ricerca industriale un preciso discorso di design teso a sviluppare lo studio delle nuove possibilità di impiego delle materie plastiche, al fine di migliorare la quantità degli utensili d’uso domestico, per poi estendere questo interesse ad altri prodotti come le forniture per l’arredamento: mobili, lampade e serie di componibili”.
Continua Anna Castelli Ferrieri: “Ogni anno arrivava sul mercato italiano un nuovo materiale e allora noi entusiasticamente ci mettevamo a studiare le possibilità che esso dava di fare le cose più diverse…
Poi a un certo punto non sono più arrivati i materiali nuovi, ma la ricerca è passata a lavorare per prestazioni…
E’ design anche questo, cioè noi ora possiamo disegnare anche il materiale. lo ho fatto questo tavolo semplicissimo, modello 4300…ristudiandolo, ho capito che l’unico modo per stare nel costo era quello di fare il piano stampato a iniezione…
Quando abbiamo fatto il primo test con tutto pronto, abbiamo provato (mi sembra di ricordare) con ventitrè diverse miscele di materiali, finche abbiamo trovato la migliore che lasciava il tavolo perfettamente dritto…la responsabilità è molto grossa in queste operazioni…l’investimento d’industria è grande, se però l’industria non investe non viene mai fatto il design“.