Ne è passato di tempo da quando il giovane “enfant terrible” del nuovo design francese attraeva su di se l’attenzione dei media globali riproducendo in 3D prodotti immaginari di brand internazionali come Apple, Nike e Louis Vuitton.
Una geniale operazione con cui Ito Morabito, da irriverente hacker noncurante dei diritti d’autore, diventa Ora Ïto, brillante super brand di se stesso, un fenomeno progettuale ad alto tasso di comunicazione, acclamato dai più importanti marchi di moda, automobili e design, perchè capace di dialogare perfettamente con le regole del marketing.
Il suo tratto formale futuribile, fatto di semplici linee morbide fermamente razionalizzate, e figlio putativo di un maestro come Marc Newson, diventa marchio di fabbrica di un linguaggio aggiornato, con un’estetica alimentata, diretta e conformata sui sistemi di progetto digitale.
Nel 2007, per Zanotta, Ora Ïto disegna la proltrona Evolution, che vuole rappresentare nel contempo: evoluzione e innovazione.
Una poltrona elegante, girevole a scocca, che ci rimanda ad atmosfere galattiche di uno spazio/tempo che verrà.
Linea avvolgente, base girevole in lega di alluminio, scocca in poliuretano rigido imbottita: «Un unico guscio che si disegna nella sua continuità: sedile e schienale balaustrati e poggiatesta. Un basso spazio vuoto la rende statuaria e leggera“.
“L’ho disegnata pensando a un concetto di doppia pelle: una forma esterna crea un guscio di poliuretano rigido che è collegato a una base centrale. Nel suo interno, una schiuma poliuretanica rivestita con morbida pelle o tessuti, con cuciture a vista“.
“Questa poltrona dallo schienale alto, contraddistinta dalle linee esterne dinamiche e futuristiche, offre un interno avvolgente e un comfort ottimale“. Così il designer parigino descrive questo elemento per il relax.
Per la poltrona Evolution, Ora Ïto parla di “simplexity”, ovvero semplicità e complessità insieme: linee pure, ma processo produttivo articolato.
“Ho impiegato circa due mesi per mettere a punto l’Evolution. Per il disegno sono partito da un omaggio a uno dei miei maestri preferiti: Carlo Mollino con la sua poltrona Ardea.
Ecco perché il nome Evolution. Ho voluto però integrare la forma con “più aria e luce”: non più la seduta bassa in acciaio imbottito, appoggiata sulla solida base in legno semipiatta, bensì una scocca arrotondata e leggera che poggia su un fusto flessuoso e allungato, a sua volta fissato su una base piatta.
La rotazione completa l’uso agile della seduta”.
La ricerca tecnologica che sta alla base di Evolution prevede l’uso di verniciature goffrate antigraffio e rivestimenti morbidi e facili da gestire come l’Ecopelle.