L’origine di un nuovo mondo e il gesto dinamico, leggero e vitale, che Ross Lovegrove, padre di un nuovo organicismo contemporaneo, ha introdotto nel mondo del design a partire dagli anni Novanta, impegnato in modo metodico nella riformulazione di un sistema complessivo di oggetti spesso ad alto contenuto tecnologico e innovativo.
Noto per aver riportato la natura e i suoi modelli biomorfi al centro del processo progettuale, Lovegrove affronta il progetto con una testa da ingegnere, operando una rilettura digitalizzata della grande bellezza strutturale del corpi.
II suo lavoro è la celebrazione degli oggetti sensazionali, emotivi, di natura organica, che derivano dall’osservazione scientifica del mondo intorno a noi, e che pongono il suo intero lavoro di ricerca in una dimensione perfettamente ideale tra ancestrale e futuro: cosi la fluida Brasilia progettata per Zanotta, visione tridimensionale di un foglio di poliuretano rigido strutturale, conformato in una sensuale chaise longue che sembra pronta a volare via.
Linee fluide, ispirate alla natura, spesso senza soluzione di continuità guidano il pensiero e i progetti di Ross Lovegrove, “scultore delle cose del quotidiano”.
Grande appassionato di arte, design e architettura organiche ha tra i suoi principali ispiratori Carlo Mollino e gli scultori Henry Moore e Anish Kapoor.
«Sono un artista-artigiano che ama forgiare i materiali e infondere poesia negli oggetti», afferma il designer gallese (nato a Cardiff nel ’58 e laureatosi in Design Industriale al Politecnico di Manchester nell’ottanta, con Master alla Royal College of Art di Londra).
«Il mio approccio al design è molto intuitivo, direi primordiale. Mi piace lavorare con cura a ogni progetto, anche di piccoli complementi e mobili esplorando le forme dell’umano e della natura.
E trasponendole in qualche cosa di unico ed emozionale. Punto più alla forza della suggestione che alla perfezione ingegneristica.
Anche per la poltrona Brasilia sono partito dal corpo e dalle forme organiche. L’ho pensata per funzionalità e leggerezza con una struttura in poliuretano rigido a disegno curvilineo, con un poggiapiedi abbinato a formare una chiase longue.
Le linee dello schienale e dell’appoggio frontale a terra seguono il disegno di un’onda e si incontrano al centro, nella seduta. Il colore ideale è il bianco».
Il risultato è un oggetto-scultura, un piccolo “manifesto” dell’organico concentrato in un pezzo di design.
Zanotta ne vede il prototipo nel 2003 e ne è subito conquistata per la totale affinità coi nuovi progetti del terzo millennio che vuole inserire in catalogo.
Brasilia, come gli altri selezionati nei primi anni del duemila, risponde ai requisiti di prodotto con una forte componente di ricerca, un disegno innovativo, la garanzia di una continuità col linguaggio Zanotta.