Quando venne pensata Ia sedia Womb, furono realizzati diversi modelli e varianti, circa una quindicina in tutto.
Alla Knoll ne furono presi in considerazione tre: la Womb vera e propria e le sedie della Serie 70, esattamente un piccolo modello da ufficio e una sedia di taglia media.
Alla base di tutti i progetti è lo stesso guscio di fiberglass rinforzato e ricoperto di schiuma, rifinito da tappezzeria e con supporto in metallo o legno.
Ma se la poltrona è da subito collegata al comfort domestico, la serie 70 è, al contrario, pensata per l’ufficio. La prima a essere messa in produzione nel 1948 è il modello 72, senza braccioli, detta anche Side Chair, con un guscio che viene realizzato sempre dallo stesso Winner che già produceva il guscio della Womb, utilizzando il medesimo stampo maschio-femmina.
II modello 73 è complesso, ha più la forma della poltroncina e Saarinen ne proverà molte varianti. II problema principale sono i braccioli che dimostrano poca resistenza e questo dettaglio la escluderà dalla messa in produzione.
Il modello 71 è invece derivazione di un progetto che Florence Knoll aveva già avviato per gli interni del Rockefeller Center nel 1945.
Dalla sua collaborazione con Saarinen viene messa a punto la conformazione finale del pezzo che entrerà in produzione nel 1950. Eames la definirà il miglior progetto dell’amico Eero.
Si trattava comunque di un oggetto in linea con la produzione americana dell’epoca, sia con quella degli Eames, ma anche con la DAF Chair di George Nelson del 1956-1958.
La Executive – cosi sarà chiamata – presenta il medesimo guscio in resina rinforzata e poi rivestita in tappezzeria per assicurarne il comfort.
II piedistallo e previsto con le quattro gambe metalliche o con supporto unico con apertura a ombrello su rotelle (versione Conference).
Si avvia cosi quella ricerca che poi condurrà alla seduta con supporto a piedistallo unico.
L’altro dato rilevante di questa seduta e quello di aver inteso una tipologia “da ufficio“, derivandola da quella a destinazione domestica.
In questo senso Saarinen è stato uno dei precursori di una tendenza, che nel contemporaneo si sta dimostrando vincente, ovvero quella della cosiddetta “domesticizzazione degli ambienti di lavoro“.
In questo senso i mobili da lavoro, un tempo catalogati come uniformi dietro un rigido aspetto formale che non concedeva deroghe ad aspetti di comfort fisico e psicologico, cominciano ad aprirsi a sollecitazioni del mondo domestico, nella direzione di linee più morbide e accoglienti, seguendo l’idea che anche in un ambiente di lavoro la prestazione possa essere implementata da un ambiente più caldo e disteso.
La serie 70 venne utilizzata negli arredi del General Motors Technical Center e Florence Knoll Ia adottò nei suoi interni per il CBS Building di Saarinen a New York.