Erich Brendel e Marcel Breuer sono due dei trentuno apprendisti che lavorano nel laboratorio di falegnameria del Bauhaus di Weimar negli anni Venti.
Entrambi supereranno gli esami finali e grazie al suo grande talento, Erich Brendel è stato uno dei pochi autorizzati a lavorare nello studio di architettura di Walter Gropius.
Nel 1924, progettò il tavolo da tè K10, pieghevole. Un tavolo che riesce a catturare l’attenzione sia da chiuso che da aperto.
Da chiuso è un cubo discreto quanto il suo creatore, da aperto forma una croce svizzera e richiama le austere linee della sala regia di Walter Gropius, che è servita anche come fonte d’ispirazione al tavolo.
Erich Brendel lo chiamò modestamente un “tavolo da tè“, Il design è pulito e chiaro come il Bauhaus; questo tavolino incarna la riduzione, la funzionalità, ma anche il gioco e l’umorismo.
L’originale è stato a lungo di proprietà privata di Karla Luz-Ruland, designer del Bauhaus.
Dal 1968, il Museum of Modern Art di New York ha cercato invano di acquisire questo prototipo. Nel 1982, dopo anni di contatti personali, Luz-Ruland lasciò in eredità il tavolo da tè a Tecta, che lo ha esposto oggi al Kragstuhlmuseum di Lauenförde come parte della sua collezione.
Il modo di pensare formale e costruttivo di Erich Brendel è dimostrato non solo dal suo lavoro come docente di ingegneria strutturale a Francoforte sul Meno dal 1948 al 1963, ma soprattutto in questo tavolino.
Un cubo mobile che può essere spiegato su quattro lati come un fiore e ingrandito da un piccolo tavolo da tè a un tavolo da pranzo.
Tra il 1978 e il 1981 Tecta ha lavorato intensamente con Erich Brendel per una riproduzione fedele del tavolo designato come M10 a Lauenförde e, su richiesta di Brendel, per produrre una versione più piccola (il 15% più piccola).
Il tavolo da tè Bauhaus K10 è stato rivoluzionario per il suo tempo e ha influenzato un numero enorme di tavoli salvaspazio sin dal suo inizio negli anni ’20.