Joe Colombo, ovvero di vizi e di virtù. I vizi di chi ha messo il proprio talento al servizio di Bacco, tabacco e Venere, progettando bicchieri per bere whisky, pipe per fumare e letti alcova per amare (isolandosi dal mondo intorno).
Ma anche virtù, di chi aveva imparato a fare il designer perseguendo gli ideali legati alla produzione industriale, attraverso i quali mostrare lo spirito anche tecnologico del proprio tempo: e in Poker, rilettura contemporanea del tavolo da gioco, i piani sono interamente di laminato plastico stratificato, impiegato forse per la prima volta con funzione strutturale.
“Amava i nuovi materiali che gli consentivano di esprimere in pieno la sua capacità di disegnare una forma“, e “aveva una forte attenzione al dettaglio funzionale, e in questo senso, procedeva con una serie fitta di analisi e di invenzioni” (Gianni Colombo): come quella dei pianetti rotanti the inglobano altrettanti posacenere estraibili, per tornare ai vizi di cui sopra.
Disegnato nel 1968, e prodotto da Zanotta, ha vinto numerosi premi internazionali ed uno degli esempi di successo internazionale del design italiano tanto da essere esposto al Metropolitan Art Museum di New York.
E’ composto da due piani posti l’uno sull’altro in materiale Print stratificato, dello spessore di 10 mm, distanziati una decina di centimetri e, attraverso la soluzione statica strutturale d’irrigidimento data dall’accoppiamento di questi due piani paralleli, si ottiene un utilissimo sottopiano di appoggio
Le gambe sono in tubo metallico cromato con piedino in nylon regolabile. Sono passanti nel ripiano inferiore e inserite nel laminato del piano superiore, con un perno e un dado di fissaggio.
A ogni angolo del tavolo, fra i due piani sono posti piccoli pianetti rotanti da estrarre dotati di posacenere e da usare per appoggiare eventualmente un bicchiere, oppure come porta-telefono qualora si usasse il tavolo come scrivania.
I pianetti rotanti hanno una meccanica che prevede una frizione e uno scatto di posizione.
Un tavolo decisamente leggendario.