In questo tavolino, in teoria, non ci sono elementi di design.
Eppure, questo mobile esprime in modo eloquente le sensibilità avanzate di design della fine degli anni Settanta e dell’inizio degliOttanta.
Il tavolino di Gae Aulenti è formato da quattro ruote di dimensioni eccessive, con pneumatici di gomma, che tengono sollevata una lastra di vetro a pochi centimetri da terra.
È un design minimale, che tuttavia trasmette la sensazione di robustezza e resistenza: le ruote sarebbero più adatte a un macchinario industriale che non in un salotto.
Ma nella contrapposizione tra elementi che rievocano lavori pesanti e una semplice lastra di vetro, nel fatto di apparire completamente fuori luogo in un ambiente domestico, c’è un innegabile senso di umorismo.
Con la sua matita leggera Gae Aulenti è riuscita a umanizzare la sterilità del Modernismo, ma non lo ha fatto tornando alle tradizioni artigianali o alla produzione manuale, come avrebbero potuto fare altri designer: la sua umanità nasce piuttosto da un controllo disciplinato e scrupoloso del linguaggio di elementi ingegneristici a sua disposizione.
Il successo costante di questo design è dovuto sicuramente alla sua semplicità, alla sua incarnazione estetica del motto di Mies van der Rohe che “meno è meglio“, alla sua perfetta espressione di ciò in cui credeva il Modernismo, ovvero materiali industriali utilizzati con onestà e semplicità.
L’assenza di qualsiasi elemento che potrebbe aggiungere un tocco di stile in più contribuisce a rendere questo design quanto mai avulso dal passare del tempo.
In particolare, il design dovrebbe essere considerato nell’ambito del movimento High-Tech che in architettura ha celebrato i materiali e le componenti industriali, trovando perfetta espressione nel Centre Pompidou a Parigi, progettato da Richard Rogers Renzo Piano e completato nel 1977.
Nel 1980, l’anno in cui Gae Aulenti disegnò questo tavolino, stava lavorando ad altri progetti presso il Centre Pompidou, e agli interni di un’altra famosa galleria parigina, il Musée d’Orsay, per il quale forse è maggiormente nota.
Il tavolino è prodotto dall’azienda italiana FontanaArte.
Tra le altre collaborazioni della Gae Aulenti figurano Olivetti e Knoll, per i quali ha progettato mobili, lampade e interni. A
lla fine del 1990, insieme a Piero Castiglioni, Gae Aulenti ha disegnato impianti di illuminazione per iGuzzini.
È una dette poche donne designer italiane della sua generazione ad aver ottenuto riconoscimenti e fama internazionale.
A catalogo FontanaArte, è disponibile in diverse dimensioni con prezzi a partire da circa 800,00 euro.