Shiro Kuramata resta uno dei designer più audaci e innovativi della seconda metà del XX secolo.
La sua opera variava dal punto di vista sia dello stile che dell’uso, ma tutti i suoi design erano frutto di un approccio personale ai materiali.
La cassettiera Pyramid del 1968 è un mobile in acrilico trasparente montato su rotelle con diciassette cassetti neri con larghezza a scalare.
La presenza dei cassetti era uno dei marchi personali di Kuramata, perché egli sperava sempre di trovare ciò che aveva conservato.
Un altro dei temi costanti della sua opera è l’attenzione alla forma e alle linee. La sua ossessione per il quadrato fu per esempio esplorata in una serie di progetti per cassetti eseguiti tra il 1967 e il 1970.
Il design più sensazionale risalente a quegli anni fu proprio la Pyramid, dalla forma plastica e dai cassetti di misura decrescente.
I tradizionali piedi erano stati sostituiti da rotelle, introducendo nel design con grande intelligenza sia il movimento sia la versatilità.
La cassettiera Pyramid divenne il simbolo dell’ideologia di Kuramata, e rifletté la fiducia e la creatività del design che stava fiorendo nel Giappone del dopoguerra.
Il suo lavoro fu innovativo nell’utilizzo dei materiali e la Pyramid, grazie alla sua forma non convenzionale, illustra chiaramente la passione del suo ideatore per l’insolito, il sensuale e l’effimero.
Kuramata riesaminò il rapporto tra forma e funzione, e nel farlo creò nuovi progetti che a loro volta imposero la sua estetica surrealista e minimalista sugli oggetti di uso quotidiano.
A catalogo Cappellini, prezzo 24.000,00 euro.
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