La sedia GA, con il suo sedile diviso in due, rappresenta il tentativo di Bellmann di ridurre quanto più possibile la quantità di materiali impiegati.
Bellman un designer appartenente alla migliore tradizione elvetica di ingegneria di precisione, per tutta la sua carriera si sforzò costantemente di ridurre i mobili alle loro linee più essenziali.
La GA era stata preceduta da una sedia analoga (benché più convenzionale) in compensato leggero, chiamata Einpunktstuhl, ovvero “sedia a un punto“, in quanto la seduta era fissata al telaio tramite un’unica vite.
Il successo di questo ingegnoso design fu però offuscato dalle dichiarazioni rilasciate da Max Bill, collega di Bellman e anch’egli svizzero, che lo accusava di averlo copiato da un suo lavoro.
Questo spiega forse il particolare aspetto “spaccato” della sedia GA, che a oggi non é mai stata imitata.
Bellmann e Bill insegnavano entrambi presso la prestigiosa Hochschule für Gestaltung di Ulm, l’istituto che dopo la chiusura della Bauhaus aveva continuato a rappresentare l’avanguardia tedesca nell’insegnamento del design.
Con loro, altrettanto convinti promotori dell’estetica riduzionistica dalla scuola di Ulm, insegnavano anche Dieter Rams e Hans Gugelot, entrambi noti per gli spogli di design realizzati per la Braun.
Benché il contributo di Bellmann non sia riconosciuto con la stessa passione che è riservata ad alcuni suoi contemporanei (forse perché concluse la propria carriera progettando sanitari per i bagni), negli anni Cinquanta era stato molto richiesto, tanto che persino l’americana Knoll gli commissionò alcuni progetti.
La sedia GA resta però la sua opera più nota, non solo per via dell’insolito sedile, ma anche per l’insuperata qualità della sua realizzazione.
A catalogo Horgenglarus, non ne ho rinvenuto il prezzo, ma una GA originale dell’epoca viene venduta a circa 1.000,00 euro