La poltrona, si chiama “1919”, in quanto risale a tale data il disegno di progetto, negli archivi Frau, porta il codice “128”.
Pare sia stata ideata per Filiberto Ludovico di Savoia, duca di Pistoia, e divenne per Frau, uno dei primi e maggiori successi di pubblico.
E’ sostanzialmente una reinterpretazione del classico modello a bérgère, la “1919” aggiunge, rispetto alle sue progenitrici, la forza del caratteristico capitonné, utilizzato per lo schienale; opzionale ma assolutamente da avere un braccino complementare, destinato a sorreggere il portacenere del Duca, celebre fumatore di sigari.
La struttura portante è in faggio stagionato. Il molleggio di sedile, schienale e braccioli è ottenuto con molle biconiche in acciaio legate a mano e appoggiate su cinghie di juta.
L’imbottitura del sedile è in crine gommato mentre schienale e braccioli sono in crine vegetale modellato a mano. Il cuscino del sedile è in piuma d’oca. Il disegno dello schienale è ottenuto con una lavorazione manuale capitonné.
Una fila di chiodini rivestiti in pelle rifinisce il retro. Il porta piattino è in noce Canaletto trattato cera.
Riprende i caratteri opulenti delle bergère rococò ed è una poltrona destinata a durare nel tempo, forma, funzione, design, comfort, qualità e durata si esprimono in una sintesi di prestigio.
Ogni taglio, ogni cucitura, ogni chiodo battuto a mano, ogni nodo, testimoniano l’unicità del prodotto.
Prezzo poco più di 5000 euro.
Figo ! Non sapevo l’origine fosse così aristocratica.
Il piattino é proprio la ciliegina sulla torta, già richiama caffè e dolcetti.
Hai proprio ragione????