Per chi ama il design, in Alessi trova la pace dei sensi, almeno per quel che concerne la cucina e tutto il suo indotto.
Non c’è un grande designer o un grande architetto di fama internazionale che non sia passato per gli uffici di Crusinallo (VB).
In tal senso lo slogan che contraddistingue Alessi la “Fabbrica dei sogni” è azzeccatissimo: attraverso i suoi prodotti ambisce a rispondere a un desiderio di felicità delle persone, al bisogno di Arte e Poesia comune a tutti gli uomini.
Nata nel 1921 come “Officina per la lavorazione della lastra in ottone e alpacca, con fonderia”, Alessi è da sempre riconosciuta per l’elevata qualità dei suoi prodotti. In quasi un secolo di storia si è gradualmente evoluta divenendo un’esponente di punta delle “Fabbriche del design italiano”, capace di applicare le competenze e l’eccellenza raggiunte nel design.
Oggi vorrei scrivere dei loro magnifici bollitori; i bollitori sono nell’Est dell’Europa e nei paesi del Nord, l’equivalente delle caffettiere dei popoli mediterranei.
IL CONICO – ALDO ROSSI
Il Conico” è letteralmente una mini architettura realizzata nel 1984 da Aldo Rossi (Milano, 1931-1997) per l’azienda piemontese Alessi.
Primo vincitore italiano del Premio Pritzker, Aldo Rossi è considerato uno dei maggiori architetti del Novecento.
Il suo lavoro ha dato origine in tutto il mondo a vere e proprie scuole che fanno riferimento al suo modo di progettare, e molti professionisti di fama internazionale – Peter Zumthor e Mario Botta tra i molti – sono stati influenzati dal suo pensiero.
Profili archetipici ed essenziali, rigorosa autolimitazione nell’uso delle forme, stile conciso, “brevitas”: in questa opera è sintetizzata tutta la concezione dell’architettura di Aldo Rossi.
I coni, presenza costante in tanti suoi disegni di architetture, si sono alla fine trasformati in oggetti veri, da toccare e da usare, imponendosi come icone.
PITO – FRANK GEHRY
“Ho cominciato a disegnare pesci. Senza un preciso intento, scoprendo che li amavo, che davano quel senso del movimento presente nelle sculture classiche o in certe figure indiane“.
Pito è un bollitore in acciaio inossidabile 18/10 lucido con manico e tappo con fischietto melodico in legno di mogano. Pito è caratterizzato da linee straordinariamente fluide e combinazione di materiali.
Il celebre bollitore “Pito” e’ al tempo stesso un oggetto funzionale e una notevole scultura, il suo fischio ricorda la sirena di una nave che arriva in porto: inconfondibile.
9091 – RICHARD SAPPER
Il bollitore 9091 è stato per Alessi il primo dei bollitori d’autore, inaugurando una stagione felice. L’elemento centrale del progetto è il fischietto in ottone che, al momento dell’uscita del vapore, produce una piccola, simpatica melodia.
Richard Sapper voleva evitare il solito rumore ansiogeno prodotto dagli altri bollitori allora sul mercato, e seguendo questa indicazione di natura squisitamente poetica è nato probabilmente il primo oggetto polisensoriale per la cucina.
Due note: un MI e un SI, fuoriescono dal beccuccio appena il vapore comincia a diffondersi. Avvisano che l’acqua bolle nel contenitore d’acciaio,
Le ha volute Richard Sapper, l’uomo dei dieci Compassi d’oro, uno dei designer più premiati, e insieme meno noti al grande pubblico, anche se i suoi oggetti sono nelle case di molti.
Le note gli ricordavano i vaporetti fluviali della sua giovinezza, in Germania, dove era nato nel maggio del 1932. un oggetto quasi sacro, una di quelle “cose” che creano la casa e la rendono abitabile.
9093 – MICHAEL GRAVES
Il celeberrimo bollitore con l’uccellino che fischia quando l’acqua ha raggiunto il bollore, un grande successo a partire dal 1985, rappresenta per Alessi il punto di incontro tra il grande design e i metodi di produzione su vasta scala, incontro ricercato con ostinazione da Michael Graves, applicando il suo personale codice visuale che fonde influssi dall’Art Deco alla Pop Art fino al linguaggio dei cartoons.
Uno degli oggetti icona del design del XX secolo dalla forma inconfondibile.
CHA – NAOTO FUKASAWA
ll caratteristico rigore minimalista di Naoto Fukasawa torna a esprimersi in “CHA”: un raffinato oggetto che, grazie agli elementi costitutivi, è al tempo stesso bollitore e teiera. “CHA” – dal giapponese tè – è correlato da un capiente filtro, dal disegno elegante, per le foglie del tè.
Il coperchio in acciaio inossidabile 18/10, con pomolo in resina termoplastica nera, si inserisce nel corpo del bollitore, bloccandosi saldamente per evitarne il rovesciamento durante l’utilizzo.
Il manico, la cui ampia curvatura permette di impugnare il bollitore mantenendo la mano al riparo dalla fonte di calore, è realizzato in resina termoplastica nera. Nella posizione verticale agevola l’impugnatura durante il versamento, posto lateralmente, facilita il riempimento e riduce lo spazio d’ingombro.
Dalla forma apparentemente semplice, Cha sottende uno studio minuzioso di tutti i dettagli che facilitano le operazioni per l’antico rituale del tè.
MAMI – STEFANO GIOVANNONI
Campione nell’uso del “codice materno”, fatto di morbidezze e rotondità, sintesi tra classicismo, armonia e archetipicità.
È realizzata in acciaio lucido con un manico e un fischietto in poliammide di colore nero. Grazie al fondo magnetico, questo bollitore è adatto a tutti i tipi di fornelli, anche a induzione.