Philippe Nigro designer francese nato a Nizza. Svolge la sua attività tra Francia e Italia.
Ha studiato Arti Applicate e Product Design (LTGC, Antibes – La Martinière, Lyon – Boulle, Paris).
Il lavoro di Philippe Nigro è caratterizzato dalla connessione tra ricerca sperimentale e analisi pragmatica del “savoir-faire” dei committenti con cui lavora.
Negli anni queste esperienze, arricchite dalla combinazione di cultura franco-italiana e di sfide progettuali molto varie, gli consentono di muoversi tra lavori di tipologie e di scale differenti, collaborando con aziende di dimensioni, prestigio e attività altrettanto diverse e che gli permettono di rispondere ai diversi aspetti del design.
Nel 2018, per Zanotta, disegna la poltroncina Louise 887, realizzata in pelle nera con struttura in legno massello di faggio laccato nero, è caratterizzata dal sedile e schienale in multistrato di pioppo con imbottitura in poliuretano.
La struttura della poltroncina si basa sull’assemblaggio di componenti in legno che creano una struttura eterea e moderna ma dal gusto vintage.
Una poltrona quindi che richiama la tradizIone del design moderno, ma è allo stesso tempo all’avanguardia per la complessità tecnica.
E’ composta da otto elementi separati, assemblabili a mezzo dl un sistema a incastri che conferiscono una sensazione di robustezza, ma anche di leggerezza per il contrasto tra il pieno della scocca imbottita e il vuoto della silhouette grafica della struttura.
La semplicità degli incastri accentua il contrasto tra il minimalismo dei pezzi e la robustezza della sedia.
L’alternanza di pieni e vuoti determina un effetto ottico di intersezioni e sovrapposizioni delle parti strutturali, evidenziando così una silhouette grafica che sembra quasi in movimento.
Questa è la filosofia che sta dietro questo importante progetto, dichiarato anche in una intervista dal designer stesso:
“È necessario immaginare un pannello o un grande foglio in cui si possano tagliare tutte le parti utili per la costruzione della struttura portante della seduta.
I pezzi così ricavati sono quindi assemblati dal basso verso l’alto, in un ordine molto preciso e la cui regola è che ogni elemento è supportato dal successivo, formando così una microarchitettura, una struttura a ponte che ospita gli elementi imbottiti della seduta.”