Hot Bertaa è un bollitore disegnato nel 1989 da Philippe Starck per Alessi. E’ uno degli oggetti di design più controversi e famosi del XX secolo.
Un oggetto dall’aspetto spettacolare. Una scultura postmoderna, il suo corpo a forma di proiettile sfalsato è stato colpito da un tubo affusolato che funge da bocca, presa di vapore e maniglia in un tutt’uno.
Questo bollitore in alluminio viene riempito versando l’acqua attraverso la maniglia cilindrica, che si deve porre (per farci entrare l’acqua) in posizione verticale.
Il suo design, consente all’acqua di entrare nel bollitore, riscaldarsi e uscire attraverso il beccuccio che sembra in realtà essere un’estensione della maniglia.
Ponendo la maniglia in posizione verticale per riempirlo d’acqua, quest’ultima dovrebbe (in questo modo) uscire dal beccuccio, in realtà un complesso meccanismo di valvole ne impedisce l’uscita ma alla lunga questo meccanismo si rivela inaffidabile.
Oltre a questa problematica, non c’è modo di misurare il livello dell’acqua e, la maniglia è disposta in modo tale da avvicinare pericolosamente le dita al corpo in alluminio; così facendo, gli incauti e impreparati utilizzatori hanno buone probabilità di scottarsi le mani.
Inoltre, il tubo di resina plastica che sembra perforare così elegantemente il corpo del bollitore (sembra perché in realtà il manico e il beccuccio sono due elementi distinti) ha la tendenza a rilasciare un getto di vapore caldo verso l’utente.
Per tutte queste problematiche unitamente al prezzo non proprio economico, Alessi ritirò il bollitore Hot Bertaa dalla produzione nel 1997 dopo sette anni di recensioni contrastanti.
Oggi, oltre ad essere esposto in vari Musei, ottiene quotazioni non proprio popolari nelle aste, viene portato come esempio nelle università di come la forma deve seguire la funzione.
E’ uno dei pochi design di Philippe Starck a non aver avuto tanto successo, lo stesso patron Alberto Alessi, ammise che il bollitore Hot Bertaa è stato “il nostro più bel fiasco”, aggiungendo poi che “non deve essere necessario un manuale di istruzioni per utilizzare un bollitore“.
La cosa strana è che diversi utenti sono ancora innamorati del bollitore tanto da indirizzare ad Alessi richieste di rimetterlo in produzione.
Philippe Starck, si esprime sul bollitore in questo modo:
“Hot Bertaa è uno dei miei primi pezzi prodotti per Alessi.
Alessi è una star, quindi è stato un vero momento clou, un momento da capogiro. Michael Graves l’aveva fatto, così come Richard Sapper, quindi dovevo essere straordinario, per mostrare tutto il mio talento.
Ma mi sono un pò illuso di me stesso e mi è venuta in mente la teoria dell’aerodinamica immobile.
Ci sono alcuni oggetti che non hanno bisogno di muoversi, come un bollitore posto su un tavolo.
Se dai movimento a tali oggetti, o dinamiche, dato che sono immobili, potrebbero provare a instillare un movimento attorno a loro.
Potrebbe essere vero. Sembra funzionare un po’. Con il senno di poi, stavo solo cercando di farmi notare, volevo fare un magistrale, scultoreo.
In effetti, questo oggetto scultoreo è uno dei miei pezzi peggiori di sempre.
Non è molto funzionale, è datato, troppo attento alla moda. È una delle cose di cui mi vergogno di più.
Ebbe anche una nascita molto difficile e ci vollero 5 anni per svilupparsi, perché alcune persone di Alessi erano molto lente.
E in secondo luogo, non capivano il complesso sistema di valvole e simili. Dopo 5 anni, non riuscivamo a ricordare perché esistesse questo oggetto.
Quindi, se una cosa inizia male, finisce anche male. Quel pezzo è stato uno dei miei grandi rimpianti.
Illustra i limiti del design ed è stato responsabile della mia progressiva perdita di interesse per il design stilistico e il design magistrale”.
Invece Alberto Alessi:
“Il nostro fiasco più bello è stato il bollitore Philippe Starck Hot Bertaa.
Non mi rendevo conto che eravamo andati troppo lontano.
All’interno del bollitore c’era un’ingegneria complicata ma molto intelligente che impediva la fuoriuscita del vapore quando veniva versata l’acqua.
Sui prototipi, ha funzionato bene, ma quando ne abbiamo prodotti migliaia e migliaia, non ha funzionato così bene.
Il bollitore è stato molto criticato. Ma non è mai stato uno stupido progetto: siamo andati troppo avanti.
C’erano molti aspetti positivi, non ultimo il coraggio del designer. Non stava scherzando con i clienti. Sentiva solo il bisogno di sperimentare.
I nostri clienti sembrano felici di correre dei rischi con noi, probabilmente perché si rendono conto che siamo sempre sinceri.
A loro piace camminare con noi al limite. I clienti sono molto più progressivi di quanto credano gli addetti al marketing, i distributori o i rivenditori.
La società è molto più eccitante di un semplice mercato di riferimento. Un mercato di riferimento è una gabbia in cui le persone cercano di mettere la società.
Non ha alcuna relazione con ciò che la gente sente e desidera”.