Alla Milano Design Week del 2008, lo Studio Nendo presenta la sedia Diamond che è il risultato di tecnologia e ricerca.
La Diamond Chair è una scultura, una sperimentazione artistica realizzata con una forma di stampa 3d chiamata sinterizzazione laser selettiva (SLS).
La Diamond chair è realizzata in polvere di nylon sinterizzata mediante una tecnologia laser chiamata “rapid prototyping”, la forma sfida la percezione creando una struttura funzionale “elastica ma resistente”.
Una struttura “forte ma flessibile” come sostiene il designer, che si fonde i concetti opposti di “forte e solido” e “debole e flessibile”.
La struttura artificiale è tangibile ma trasparente e suggerisce leggera .
La superficie è caratterizzata da una texture che utilizza come motivo la struttura atomica dei diamanti.
La struttura densa e atomica di un diamante disperde efficacemente forza e luce in tutto il materiale, conferendo ai diamanti la loro singolare durezza e brillantezza.
Lo studio Nendo ha progettato una struttura “forte ma flessibile” che utilizza questa matrice atomica come motivo, escogitando una sedia che risponde alla pressione assorbendo anziché resistere.
Questo tipo di struttura, è stata creata con tecnologia di prototipazione rapida per sinterizzazione di polveri che utilizza un laser per trasformare particelle di poliammide in uno stampo rigido basato su dati CAD 3D.
La tecnologia RP, consente di aggiungere spessore dove gli utenti hanno bisogno di supporto e di ritagliare il materiale in uno spessore più sottile, più flessibile e reattivo in luoghi in cui gli utenti desiderano comfort, consentendo a un materiale di soddisfare molteplici scopi.
C’è un limite alle dimensioni di un oggetto che una macchina RP può produrre, quindi la sedia è stata progettata in due pezzi che si incastrano come un puzzle e che sono fissati dopo che ogni pezzo si è indurito.
Il progetto della sedia Diamond ha mostrato che nel prossimo futuro si possono risolvere problemi che hanno afflitto a lungo l’industria del mobile, in primis la questione stoccaggio considerato che la sedia può essere stampata in 3d e quindi per la produzione è sufficiente inviare il file all’estero per la produzione su una macchina RP locale (riducedo anche i costi della spedizione).