Realizzata dalla macchina di estrusione dell’alluminio più grande al mondo, la panchina Extrusion (2009) è stato il rimo design di sedie in metallo concepito come un unico pezzo, privo di giunture.
A causa dell’elevata vatiabilità e della casualità del processi di estrusione, ciascun esempio è unico.
Ma facciamoun passaggio indietro:
Da studente universitario (1994), Thomas Heatherwick ha avuto la possibilità di visitare una fabbrica di alluminio e vedere il processo industriale di estrusione, comunemente usato per fabbricare componenti facendo passare il metallo caldo attraverso un foro sagomato in una piastra di acciaio, noto come un dado.
Ciò che lo ha attratto di più, di questo processo, sono state le forme deformate che si generano quando la prima sezione di metallo passa attraverso lo stampo, catturandosi in modo non uniforme sulle superfici e contorcendosi prima di diventare perfettamente dritte.
Anche se normalmente queste sezioni mutate e imperfette venivano tagliate e gettate via, per lui erano la parte migliore.
Da qui, l’idea e l’intuizione di sviluppare sedili per aeroporti o stazioni che potrebbero essere prodotti come singolo componente usando il processo di estrusione.
Tuttavia a quel tempo non esisteva nessuna macchina in grado di produrre una sezione trasversale estrusa su questa scala.
Ma dopo sedici anni (2010) in Asia è stata creata una singola macchina per la produzione di componenti aerospaziali, abbastanza grande per soddfisfare l’idea del designer.
Così, Thomas Heatherwick ha avuto l’opportunità di realizzare le sue idee di design usando il più grande stampo di estrusione mai prodotto.
L’esperimento iniziale ebbe successo e Thomas Heatherwick creò una serie di pezzi in cui una lunghezza diritta, pulita, estrusa si contrappone alla sua estremità grezza e contorta.
In sintesi, uno stampo appositamente progettato attraverso il quale l’alluminio è stato “schiacciato” nel profilo di una sedia, completo di gambe, sedile e schienale.
I graziosi pezzi in alluminio hanno ciascuno una forma unica e drammatica che combina schienale, sedile e gambe in un unico elemento.
Ecco quindi che un profilo a “L”, proprio di una sedia, in realtà diventa una panchina lucida.