Sancarlo è la riedizione di un classico firmato da Achille Castiglioni nel 1982 per Driade.
Ora, a catalogo Tacchini, la seduta, nelle due versioni poltrona e divano, è costituita da una struttura semplice e lineare in tubo curvato, su cui sono posizionati diversi volumi imbottiti.
Un concetto all’avanguardia per l’epoca in cui venne presentato, reso ancora più efficace oggi dalle imbottiture differenziate, che cambiano densità in base alla zona del corpo che devono supportare.
Seduta di grande personalità, Sancarlo è una vera icona del design del XX secolo.
Seguendo l’idea delle variazioni musicali mantenendo il medesimo tema, Driade commissiona a tre designer (Achille Castiglioni, Paolo Deganello e Alessandro Mendini) di progettare una poltrona partendo dalla stessa semplice seduta con schienale di metallo.
Castiglioni progetta una cornice di metallo in due tubi, appositamente formati: il primo forma le gambe anteriori e il supporto per le braccia, mentre il secondo forma le gambe posteriori e lo schienale in altezza.
Sono disposti tre cuscini lungo lo schienale (con coperture rimovibili in diversi gradienti di colore), diversamente densi così da dare graduale supporto alla schiena, dal più morbido al più duro, attraverso il dorso elasticizzato.
La seduta è il quarto cuscino. Rimuovendo il cuscino più duro e variando le dimensioni della poltrona è stato prodotto anche un divano a due piazze.
Evoluzione (palese fin dalla denominazione) di un concetto formalizzato a sua volta con la Sanluca, la Sancarlo ha ulteriori debiti: gli studi condotti con il prototipo di sedile automobilistico Lancia e le riduzioni strutturali nell’ossatura metallica della poltroncina Castiglia.
Pensata per l’ambiente domestico, Tacchini la inserisce nel proprio catalogo aggiungendo un minimo bracciolo imbottito sul tubolare.