La sedia Monolith è stata presentata allo stand Moroso al Salone del mobile del 2013, a Milano.
La sedia progettata da Ross Lovegrove attribuisce la sua estetica alla scultura di un blocco solido e le sue forme di design dall’ideologia della fusione.
La finitura delle sedie in plastica bianca eredita connessioni con calotte polari in fusione, mentre il metallizzato argento ne esalta la forma e il carattere naturali.
Ross Lovegrove è un designer e visionario il cui lavoro è considerato all’apice della stimolazione di un profondo cambiamento nella fisicità del nostro mondo tridimensionale.
Ispirato dalla logica e dalla bellezza della natura, il suo design possiede una trinità tra tecnologia, scienza dei materiali e forma organica intelligente, creando quella che molti leader industriali vedono come la nuova espressione estetica per il XXI° secolo.
Nei suoi progetti c’è sempre un approccio profondamente umano e pieno di risorse, che proietta un ottimismo e una vitalità innovativa in tutto ciò che tocca dalle telecamere alle automobili, ai treni, all’aviazione e all’architettura.
Cristallizzato come un cubetto di ghiaccio, Monolith sembra prendere forma dalla scultura di un blocco solido ed è quasi sul punto di diventare una sedia archetipica.
L’estetica organica, che sembra essere stata creata da un fenomeno naturale di fusione, fa pensare alle distanti calotte polari.
Il bianco puro della plastica rappresenta l’essenza narrativa di Monolith, mentre le versioni con finiture colorate e metalliche ne accentuano il carattere.
Assume la forma di un cubo le cui pareti sono state aspirate verso l’interno, coniugando così uno stile organico e uno lineare.
Scultoreo, ma anche funzionale, questo design rispecchia anche il modo in cui, nell’ultimo decennio, le linee delle sedie vengono sempre più create da sofisticati algoritmi informatici.