Massimo Morozzi iniziò la propria carriera come membro fondatore, insieme ad Andrea Branzi, Paolo Deganello e Gilberto Coretti, del gruppo di design radicale Archizoom, nato a Firenze nel 1966.
Mentre delineava il proprio manifesto nel pieno di un periodo di tumulti politici, il gruppo intese sfidare la formula funzionalista indiscussa del design e la sua stretta aderenza alla crescente base industriale.
La maggior parte delle idee di Achizoom era espressa in forma di concetti, e soltanto una minima parte dei loro progetti sfociò in una concreta realizzazione.
Quando il gruppo si sciolse, Morozzi continuò la propria ricerca nell’ambito del design prima di rivolgere ancora una volta la propria attenzione ai mobili e agli oggetti negli anni Ottanta.
Nel 1985 presentò ad Alberto Alessi, proprietario della rinomata azienda produttrice di articoli per la casa, il progetto del suo Pasta Set.
In un primo momento Alberto Alessi fu attratto dalla forma dell’oggetto, ma rimase un po’ sconcertato dalla sua funzione.
E non era l’unico: un sondaggio effettuato in quello stesso anno rivelò che oltre la meta degli intervistati non riconosceva in quel design una pentola per bollire l’acqua.
Nondimeno, il produttore ebbe la lungimiranza di metterlo in produzione e la decisione presa lo ripagò.
In effetti, Morozzi aveva introdotto una sapiente innovazione nel sovraffollato mercato degli utensili da cucina, che assai rapidamente ispirò tutta una serie infinita di copie e imitazioni nel mondo.
In pratica, Morozzi aveva avuto l’idea di incorporare uno scolapasta di metallo dai manici di plastica all’interno della pentola, così che l’utente poteva semplicemente sollevarlo insieme al suo contenuto (in questo caso la pasta) senza bisogno di sollevare la pentola di acqua bollente e di versarne il contenuto, in uno scolapasta a se stante collocato nel lavandino.
Poichè bollendo l’acqua riscalda anche lo scolapasta di metallo, la pasta rimane calda quando è sollevata dall’acqua.
Il coperchio ha un pomolo di plastica cavo per far fuoriuscire il vapore. Questo design, che appare banale, è invece studiato con grande precisione, ed è stato descritto da Alberto Alessi come “un semplice omaggio alla pasta”.
Il Pasta Set ha vinto la Medaglia d’Oro al Ljublijana Bio 11 nel 1986, e net 1990 è stato seguito dal Vapor Set, un design analogo per la cottura a vapore degli alimenti.