Il Cubo di Rubik prese d’assalto l’industria del giocattolo all’inizio degli anni Ottanta e divenne uno dei rompicapo più riconoscibili e più amati del XX secolo.
Il Cubo Magico, come era stato originariamente chiamato, era stato inventato da Erno Rubik, architetto e professore di design ungherese che si era trastullato con questa idea sin dalla meta degli anni Settanta.
Il cubo colorato era di dimensioni abbastanza modeste da essere portato a scuola e sufficientemente difficile e sconcertante da apparire educativo.
A prima vista il Cubo di Rubik si compone di 54 tasselli quadrati di sei colori diversi, uno per ciascun lato del cubo. Il gioco consiste nel mescolare i tasselli ruotandoli a caso e nel cercare di risistemarli nella loro configurazione iniziale, cosa assai piu facile a dirsi che a farsi.
Nel 1980 il Cubo fu esportato da Ideal Toys con il nome di Cubo di Rubik e ben presto divenne per ogni bambino un gioco da avere a tutti costi.
Parte del successo, forse, dipendeva dal fatto di aver collegato il nome dell’inventore al prodotto: l’idea di fondo era che un oscuro professore del Blocco Orientale avesse creato qualcosa di molto affascinante per la mentalità occidentale, e risolvere il puzzle era segno che si condivideva almeno in parte il suo genio.
Ben presto non fu più questione di come ricomporre il Cubo, ma di metterci il minor tempo possibile.
A contare moltissimo nella bellezza di questo design di Rubik e la sua apparente semplicità: 26 piccoli cubi (Cubees) sono tenuti insieme da un unico meccanismo centrale per formare un cubo più grosso che può essere ruotato in senso verticale come orizzontale fino a 360 gradi.
E’ proprio questo pezzo centrale, inventato da Rubik, ad aver fatto di lui un innovatore: in precedenza egli aveva inutilmente cercato di tenere insieme e far ruotare i cubi per mezzo di elastici.
Il Cubo ha ispirato tutta una serie di innumerevoli dibattiti a sfondo matematico, di gare e perfino una striscia di fumetti pubblicata sui quotidiani della domenica intitolata “Rubik, il Cubo affascinante”.
Complessivamente nel 1983 se ne erano già, venduti oltre cento milioni e si potrebbe di conseguenza sostenere che Cubo di Rubik ebbe un ruolo non indifferente nel trasformare l’economia ungherese dei primi anni Ottanta.
Il Cubo originale continua a essere prodotto ancor oggi, insieme ad altri rompicapo di Rubik. Con i suoi colori elementari e la sua forma semplice i Cubo di Rubik sarà ricordato per sempre come uno dei giocattoli di maggior successo del XX secolo.