Si toglie il tappo, si ruota la base, e dal tubo emerge pronto all’uso un bastoncino di colla solida.
Il marchio è in bella mostra: il logo “Pritt” infatti spicca in caratteri sans-serif sul contenitore di plastica caratterizzato da corpo e tappo rossi e base ruotante nera.
Il comunissimo stick di cotta Pritt, oggi onnipresente in ogni casa e in ogni ufficio, fu l’esito di una vera e propria illuminazione avvenuta a bordo di un aereo nel 1967, e da allora ha sempre goduto di un enorme successo commerciale.
Se questo case study sul branding ha dato vita a una miriade di prodotti simili e di imitazioni, la sua onnipresenza lo ha reso pressochè invisibile.
Non lo si nota se non lo si vuol notare, sia a casa sia in ufficio, ma la sua praticità è indiscussa.
La Henkel tedesca che lo produce deve sicuramente ringraziare il giorno in cui mandò in viaggio di lavoro il dottor Wolfgang Dierichs.
Al ritorno, mentre era in aereo, quasi distrattamente egli osservò una donna passarsi il rossetto sulle labbra, e gli balenò in mente che un bastoncino di colla con una consistenza solida simile a quella del rossetto sarebbe stato molto più pratico da usare della colla liquida e fluida disponibile all’epoca.
Ritomato alla Henkel, insieme con Janos Amos Muszik, inventore della colla senza solventi, Dierichs trovò la formula giusta per la colla solida e Henkel la lanciò sul mercato della cartoleria, riscuotendo un successo istantaneo.
Nessuna marca ha mai superato la Pritt sin dalla sua introduzione sul mercato e le vendite annuali oggi sono ormai nell’ordine dei 130 milioni di stick.
La storia di Dierichs è una storia paradigmatica, da sogno: quella di un uomo la cui ispirazione improvvisa ha portato a un successo commerciale clamoroso e incalcolabile.
Lo stick della colla Pritt riunisce in se ingegno e praticità, ed e un prodotto che non necessita e non necessiterà mai di alcun miglioramento.