Questo prototipo di lampada è realizzato in metallo laccato nero, con interno laccato bianco e un riflettore di alluminio che accentua al massimo la luminosità interna della luce.
L’incredibile struttura, gracile e leggera, pare quasi instabile, ma di fatto accuratamente bilanciata, così che possa ruotare su un perno senza interruzione.
Il suo paralume a forma di seno e caratteristico del lavoro di Mouille: oltre a costituire un mezzo di diffusione della luce, la lampada, con la sua forma organica, ha un chiaro riferimento erotico.
Le lampade di Mouille usavano in vario modo forme e linee naturali che alludevano al corpo umano, in un modo ispirato dal Surrealismo.
Mouille aveva studiato da fabbro ferraio a Parigi prima di aprirvi un proprio studio, dove conobbe molti architetti e designer dell’avanguardia artistica, tra i quail Jean Prouvé e Louis Sognot, e a lungo espose e collaborò con loro.
L’architetto e designer Jacques Adnet, direttore dell’azienda di arti decorative Compagnie des Arts Français di Louis Süe e André Mare, gli commissionò nel 1953 la lampada Standard, che inaugurò la prima della serie di lampade di Mouille.
Poichè utilizzavano le medesime strutture metalliche di scarto e i paralumi ad angolo ispirate a forme naturali, le lampade di Mouille ben si confacevano al linguaggio del Modernismo organico.
Le sue strutture di illuminazione divennero poco alla volta più complesse, incorporando molteplici paralumi e braccia mobili.
Potevano essere appese in aria, al pari delle sculture mobile di Alexander Calder.
Anche se non sono mai state prodotte in grandi quantità, le lampade di Mouille gli valsero un importante posto nella storia del design francese del dopoguerra, e un buon numero di commissioni per progettare diverse soluzioni d’illuminazione.
Ebbe anche un ruolo importante nell’incoraggiare i nuovi talenti del design, tramite la sua Société de Création de Modèles, nata nel 1961.
Le sue prime lampade, compresa la Standard, sono state rimesse in produzione su autorizzazione della vedova dell’artista, Gin, unica detentrice del diritti e fondatrice nel 2000 delle Éditions Serge Mouille.