La coppia di spargisale e spargipepe Max e Moritz e un duo di oggetti discreti, visivamente misurati, e nondimeno perfettamente proporzionati sotto ogni aspetto.
Realizzati in vetro, con tappi di acciaio inossidabile stampato, vanno insieme in un piccolo vassoio d’acciaio inossidabile a forma di barca, con un gradevole gioco di forme.
I piccoli contenitori a forma di clessidra sono piacevoli da prendere in mano, e dimostrano un carattere volutamente intimo.
Riescono a rendere il loro contenuto qualcosa di prezioso, più che un comune condimento.
Wagenfeld nel progettarli si ispirò ai due omonimi personaggi dei fumetti tedeschi, i vivacissimi gemelli (noti anche in Italia alI’inizio del secolo come Pippo e Peppo), creati da Wilhelm Busch nel 1865 e protagonisti del libro Max and Moritz, Bubengeschichte in 7 Streichen (Max e Moritz: una storia da bambini in 7 scherzi).
Dalla metà degli anni Cinquanta alla metà dei Sessanta Wilhelm Wagenfeld aveva lavorato con uno dei più importanti fabbricanti di posate, metallo stampato e vetro, WMF (Württembergische Metallwarenfabrik Geislingen).
Con i suoi Max e Moritz egli creò un archetipo diventato poi simbolo stesso dell’azienda.
Creò altresì una vasta gamma di prodotti diventati noti in tutto il mondo, ma fu per i due spargispezie, rimasti ininterrottamente in produzione dalla loro apparizione, che WMF ricevette numerosi premi.
Per Wagenfeld la produzione in serie poneva una precisa responsabilità, ovvero produrre oggetti utili a chi ne faceva uso, e in grado di elevare il livello di interazione fra l’utente e l’oggetto al rango di esperienza.
In poche parole, Wagenfeld voleva portare “l’acquirente a una precisa consapevolezza di tutto ciò che serve a sopravvivere”, e renderlo “più esigente e al tempo stesso meno pretenzioso”.
Secondo lui, quanto più elevata era la produzione, tanto più grande era questa necessità, e di conseguenza tanto maggiore doveva essere la cura riposta nella fase di progettazione e fabbricazione del design.
In questo senso Wagenfeld comprese molto bene il ruolo culturale dell’industria e della produzione in serie, e a questo fine preferì sempre un design poco appariscente.
Voleva convincere tramite l’uso, piuttosto che per mezzo di un’estetica troppo marcata.
I due spargispezie hanno larghe aperture a tappo invece di una chiusura avvitabile: questo dettaglio era stato utilizzato per la prima volta nel 1952, e subito adottato da Wagenfeld, poichè in questo modo i tappi risultavano più economici da produrre e più comodi per riempire i contenitori.
II design non serviva a “buttar fuori nuovi imballaggi”, ma era un’esplorazione vera e propria del DNA di un oggetto e del suo utilizzo pratico.
Wagenfeld, costantemente interessato all’idea di rendere moderni degli archetipi funzionali attraverso un design senza tempo, centrò il suo con la coppia Max e Moritz.