Il vaso Mela di Ingeborg Lundin, disegnato per Ia Orrefors, importante azienda svedese produttrice di vetro lavorato, appartiene al novero dei design decorativi più famosi del Modernismo anni Cinquanta.
La sua linea cosi immediatamente evidente affascina ancora oggi tanto gli esperti quanto gli amatori, attratti in egual misura dall’apparente semplicità proposta dal designer del movimento scandinavo del vetro soffiato.
Le proporzioni tondeggianti del vaso Mela, e il suo profilo cosi semplice, a un primo sguardo paiono caratterizzarlo come un fumetto.
Il design è talmente perfetto che si potrebbe presumere che Ingeborg Lundin abbia chiuso gli occhi e immaginato la forma di una mela ideale, esente da qualsiasi difetto o imperfezione, e che poi abbia tentato di replicarla in vetro.
Le credenziali tecniche di questo design sono ottime quanto quelle del designer e la Lundin è considerata da molto tempo una delle figure di spicco della storia del design del vetro svedese.
Fino al suo arrivo alla Orrefors nel 1947, i designer della fabbrica, come anche dell’intero ambiente svedese del vetro, erano sempre stati prevalentemente uomini.
La Lundin fu la prima donna designer della Orrefors, e ben presto cominciò a rappresentare una voce alternativa al design eccessivamente decorati e stravaganti del momento.
Lo spirito di Ingeborg Lundin era spiccatamente giovane: il suo stile giocava con forme nuove, simmetrie sottili, e si avvaleva dell’incisione seguendo un’ispirazione personale.
Negli anni Cinquanta, all’apice della sua carriera, i suoi oggetti di vetro soffiato, cosi come le sue clessidre, esposte con rilievo nella mostra H55 di Helsingborg, iniziarono a ricevere riconoscimenti in tutto il mondo.
La sua fama si consolidò infine quando il vaso Mela fu esposto per la prima volta alla Triennale di Milano del 1957.
Questo design, simile a una bolla d’aria e prodotto inizialmente in vetro colorato e più avanti in una tonalità gialla e verde, diventò una sorta di manifesto contro le convenzioni del design più decorativo.