La Land Rover, da oltre settant’anni rappresenta l’emblema indiscusso delle auto fuoristrada e deve questo status alla sua versatilità e robustezza.
Le Land Rover sono state impiegate al posto degli animali da traino nelle fattorie, come veicoli militari, autoambulanze, auto dei vigili del fuoco e, cosa ancor bizzarra, utilizzate come piani di lavoro, fatte circolare sui binari ferroviari o convertite in cinema ambulanti.
Nata quasi per sbaglio come “tappabuchi“, per tenere in attività gli impianti della Rover in un periodo in cui non lavoravano a pieno regime, questa automobile ha conosciuto sin dalla sua presentazione nel 1948, in occasione del Salone dell’Auto di Amsterdam, un successo enorme.
Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando il governo britannico annunciò che non sarebbe più stato in grado di assicurare i rifornimenti di acciaio, l’amministratore delegato della Rover Spencer Wilks e suo fratello Maurice, principale designer della ditta, capirono che avrebbero dovuto rinunciare alla speranza di rilanciare la produzione delle auto di lusso per portarla ai livelli di prima della guerra.
Durante il conflitto gli stabilimenti Rover avevano continuato a lavorare a pieno ritmo, sfornando veicoli e carri armati, e alla fine della guerra disponevano ancora di una forza lavoro altamente specializzata e di alcune materie prime, residuati della produzione bellica.
La guerra oltre tutto si era lasciata dietro una grande quantità di Willy Jeep malconce, che non avrebbero potuto essere rimesse facilmente in sesto in quanto la disponibilità dei pezzi di ricambio era sporadica.
Queste furono allora immediatamente prese a modello per la creazione di un veicolo da campagna in grado di muoversi agevolmente tanto sui terreni accidentati quanto sull’asfalto: un’auto, cosi la vollero i fratelli Wilks, facile da esportare, che avrebbe portato loro la valuta straniera di cui si sentiva un gran bisogno.
La carrozzeria in brimabright, una lega di alluminio e magnesio già utilizzata durante la guerra per la costruzione di aeroplani, rese superfluo il meno disponibile acciaio.
Utilizzando il motore esistente P3, e la scatola dello sterzo e l’asse posteriore delle Jeep, la nuova auto fu pronta in memo di un anno per la fiera di Amsterdam.
Col tempo, ulteriori modifiche sono state apportate, per migliorare la performance complessiva delle Land Rover, mirando nel contempo ad una clientela urbana ma mantenendo fede al proprio spirito tenace e sportivo.
Secondo dati non ufficiali, il 75 per cento di tutte le Land Rover costruite a partire dal 1955 continua a circolare ancora oggi.
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