I contenitori Tupperware, recipienti di morbida plastica in varie tonalità pastello, si trovano ormai nelle cucine di tutto il mondo e hanno rivoluzionato la culture della conservazione degli alimenti.
Earl Silas Tupper (1907-1983), originario del New Hampshire, negli anni Trenta aveva lavorato come chimico presso la DuPont, e all’inizio dei Quaranta era venuto a conoscenza di una nuova termoplastica, il polietilene, che gli inglesi stavano iniziando a utilizzare per proteggere i cavi elettrici.
A quell’epoca la maggior parte delle plastiche erano dure, come la Bakelite, usata al posto di materiali più costosi quali il marmo, mentre il polietilene a temperature ambiente era morbido e flessibile.
Tupper si mise al lavoro con i suoi colleghi della DuPont per sviluppare una versione migliore di quella plastica, che battezzò in modo un pò altisonante “Poly T, il Materiale del Futuro”: mise inoltre a punto un nuovo processo di stampaggio a iniezione.
Nel 1945, mentre l’economia americana si avviava verso la ripresa, la Tupper Plastics lanciò sul mercato la sua linea di recipienti per alimenti.
In modo molto ingegnoso, il brevetto garantiva una chiusura ermetica, ottenuta allorchè il coperchio, premuto in basso, provocava una pressione negative all’interno del contenitore, cosi ahe la pressione atmosferica esterna mantenesse la chiusura a prove d’aria.
Ma il vero segreto del grande successo di Tupper fu un altro, e dipese non soltanto dalla sua intelligenza di grande chimico e grande inventore, ma dalla sua spiccata mentalità commerciale.
Nel 1951 egli si avventurò a concretizzare un suo piano tanto audace quanto rischioso: ritirò tutti i prodotti Tupperware dai negozi e iniziò a venderli esclusivamente tramite riunioni organizzate da un esercito di donne promoter al domicilio delle loro clienti.
Fu cosi che nacque il famoso Tupperware party, che ancora oggi conosciamo e che coinvolge con successo moltissime casalinghe del mondo occidentale.
Nel 1958 Tupper vendette la sua azienda alla Rexall, un conglomerato del settore farmaceutico, e si ritirò in Costa Rica a godersi i molti soldi guadagnati, e gli anni dorati della pensione.