Da un punto di vista squisitamente biomeccanico, l’occhio è un organo ricettivo che, in un diametro di soli 2,5 centimetri, condensa un’apparecchiatura ottica di straordinaria efficienza.
Nonostante siano una “macchina” estremamente sofisticata, raramente gli occhi necessitano di speciali protezioni.
Le uniche popolazioni ad adottare un qualche accorgimento al riguardo sono gli abitanti dei deserti o delle regioni polari, che avvolgono la testa in teli o pelli per ripararsi dal freddo e dalla sabbia smorzando contemporaneamente il riverbero della luce.
Non a caso, mentre l’uso di occhiali correttivi è conosciuto fin dal XIII secolo, gli occhiali da sole sono un’invenzione ben più recente, anzi propriamente moderna, connessa al diffondersi di quelle attività sportive che gravitano intorno all’idea di velocita: piloti, sciatori, ciclisti, corridori sono stati i primi ad avvertire la necessità di proteggere gli occhi.
Come in molti altri casi, a sancire la definitiva introduzione dell’occhiale scuro fra le dotazioni individuali standard saranno i militari, che lo includeranno nelle divise di ufficiali e piloti ai quali sono richieste prestazioni senza incertezze.
L’industria ottica Ratti nasce a Torino nel 1917.
Appassionato sportivo, Giuseppe Ratti aveva studiato un semplice occhiale a lenti rotonde in vetro affumicato che suscitò l’interesse della Regia Aviazione Italiana.
La ricerca condusse Ratti ad adottare già nel 1928 il cristallopuro colorato in massa per ottenere lenti protettive dal colore giallo-bruno, di eccezionale nitidezza e prive di distorsioni.
Nel 1937 Ratti mette a punto una speciale asta flessibile, che conferisce agli occhiali uno straordinario comfort.
Brevettato alla fine degli anni ’30, Meflecto è il primo sistema al mondo ideato per rendere le aste più flessibili: annullando la pressione esercitata dalle stanghe sulle tempie, infatti, il comfort è assicurato.
Grazie al sistema Meflecto, gli occhiali si adattano alla fisionomia specifica di qualunque volto, una tecnologia ancora oggi senza eguali sul mercato.
In termini di produzione, il sistema Meflecto prevede l’inserimento di cilindri in nylon o in metallo in un’asta di acetato, attraversati da un nucleo flessibile in acciaio armonico.
Il processo richiede più di 10 stati di lavorazione rispetto a una montatura normale. In poche parole, il sistema fa sì che le aste si pieghino in base alla comodità di chi indossa gli occhiali.
L’alta qualità delle lenti, la forma protettiva della mascherina, l’attento studio del ponte e della montatura fanno dei Persol Meflecto un classico dell’ottica moderna, subito adottato non solo da piloti e sportivi ma anche da attori e politici desiderosi di “manipolare” la propria immagine.
Nati da una ricca tradizione in fatto di ricerca e qualità, un lungo cammino verso la perfezione tecnologica e una cura meticolosa anche dei minimi dettagli, gli occhiali Persol sono una categoria a parte.
Prodotti a mano con materiali di primissima scelta, dal cristallo delle lenti agli acetati e ai metalli che compongono le montature.
I Persol sono più che semplici occhiali: sono opere d’arte.
Fin dall’inizio della sua storia, quando la produzione era limitata a pochi articoli, Persol proponeva più di quattro misure per ciascuna montatura, ponti diversi in altezza e ampiezza e aste di varie lunghezze.
Il tutto, nel nome di un solo principio: rendere ogni paio di occhiali praticamente ‘su misura’ per una perfetta vestibilità.
Un’attenzione particolare è tuttora riservata al peso dell’occhiale, che viene distribuito uniformemente sull’intera superficie grazie a uno speciale processo noto come ‘telatura’: gli spigoli sulla parte inferiore del ponte vengono smussati in modo da assicurare una calzata più che confortevole.
Questo processo manuale è stato introdotto per la prima volta quando il fondatore di Persol, Giuseppe Ratti, era ancora a capo dell’azienda.