A nessun oggetto di design del XX secolo sono state dedicate più copertine del comune carrello della spesa, il normale carrello di acciaio con rotelle che oggi troviamo in ogni supermercato.
Fece la prima, bella mostra di se in un’illustrazione diventata ormai emblematica sul Saturday Evening Post dell’agosto 1940, accompagnato dal titolo il carrello che ha cambiato il mondo, per ricomparire poco dopo, questa volta di profilo, sul numero di Life del gennaio 1955, con un testo stampato in diagonale che lo reclamizzava come il cestino del supermercato da 73 miliardi di dollari.
Concepito da Sylvan N. Goldman, geniale proprietario di un supermercato dell’Oklahoma, il classico carrello nacque come sfida imprenditoriale finalizzata a moltiplicare il numero degli articoli acquistati dalla clientela.
Rivolto alle casalinghe stanche a furia di trasportare in giro cestelli o panieri di fil di ferro intrecciato, l’invenzione di Goldman prese origine da due normali sedie pieghevoli, poichè egli aveva dapprima immaginato un carrello con una struttura metallica pieghevole su cui andavano agganciati due cesti della spesa.
Lavorando poi con un ingegnoso dipendente, Fred Young, riuscì a mettere a punto un prototipo che in un primo momento fu rifiutato dalla maggior parte delle clienti perchè ricordava una carrozzina, e fu addirittura disdegnato dai clienti perchè ritenuto troppo femminile.
Con una sensibilità sorprendente per le strategie di marketing, Goldman arrivò a far girare con i primi carrelli, nei suoi negozi di Oklahoma City, uomini e donne segretamente pagati affinchè mostrassero quanta erano comodi e pratici da usare.
II fenomeno si allargò a tutta la città e alla regione e da Iì in tutto il paese, grazie anche a una dimostrazione fatta quello stesso anno al Super Market Institute nel corso della quale i vari gestori di negozi e supermercati furono convinti che adottando il carrello avrebbero visto lievitare i profitti.
Cosi fu, e Goldman riprodusse molte volte il suo modello nel corso degli anni tramite l’azienda Folding Basket Carrier Company, fino ad arrivare ai carrelli di grandi dimensioni, del genere in uso ancora oggi ovunque, progettati specificamente per incastrarsi uno nell’altro e formare le ben note lunghe file.
Pensando poi che le signore mentre facevano Ia spesa avrebbero potuto mettere nel carrello anche i loro bambini, aggiunse un seggiolino, e progettò perfino un carrello di piccole dimensioni destinato a tenere a bada i bambini più grandicelli, e a non distrarre le loro mamme dal loro giro di acquisti.