Così chiamata in onore del transatlantico a vapore francese varato nel 1935, e prodotta in quello stesso anno, la caraffa Normandie è un emblema del decennio “aerodinamico”, durante il quale anche gli oggetti di uso quotidiano furono influenzati dal fascino della velocità rappresentato dalle automobili aerodinamiche, come la Chrysler Airflow del 1934, o dalla stessa scia di fumo del Normandie, alla quale si ispira questa caraffa.
Disegnata per la Rever Copper and Brass Company dello Stato di New York dall’immigrato tedesco Peter Müller-Munk, esperto nella lavorazione dell’argento e specializzato nella lavorazione manuale del metallo, la Normandie fu prodotta in occasione del tentativo della Rever di sfondare sul mercato dei prodotti domestici, e continuò ad essere prodotta fino al 1941.
Pur avendo l’eleganza di un pezzo d’argenteria la caraffa cromata era decisamente più economica e facile da pulire: un vantaggio non da poco, se si considera che negli anni della Depressione anche i benestanti non solo usavano meno argento, ma dovettero anche limitare la servitù che avrebbe dovuto lucidarla.
Basata sulla forma aerodinamica a lacrima tipica degli anni Trenta, la caraffa Normandie è realizzata con una lamina di ottone ricurvo saldata sul davanti.
La saldatura e Ia linea della base sono nascoste da un leggero profilo, unico rilievo della caraffa.
Il manico, teso in direzione opposta a quella dell’imboccatura, sposta la linea essenziale della Normandie lontano dall’affilata prua, accentuando la sensazione di dinamicità che Muller-Munk voleva a ogni costo evocare.
Benchè venga spesso considerata un’opera di design Art Deco, la Normandie non presenta alcuno dei ridondanti elementi decorativi tipici di quello stile.
L’impiego del cromo non è una semplice affettazione decorativa, ma una soluzione pratica, e un omaggio all’automobile.
La tensione stilistica e l’eminente funzionalità della caraffa sono elementi inseparabili che scaturiscono da una medesima nozione di efficienza aerodinamica.
In un certo senso, Muller-Munk portò il semplice atto della mescita nell’era delle macchine.