Negli anni Trenta Gio Ponti era un designer famoso e rispettato: aveva fondato alla fine degli anni Venti la rivista d’architettura e design Domus, tra le più influenti e autorevoli, e preso parte (e spesso organizzato) le esposizioni della Triennale Italiana.
Nel costante evolversi della sua particolare estetica, in architettura come nel design di interni, Ponti non si limitò mai a un unico materiale, a una sola tecnica o a una disciplina creativa.
La sua vasta gamma di interessi e la sua attenzione per il dettaglio lo portarono a occuparsi degli oggetti più minuti, come le posate.
Flatware (letteralmente “servizio di posate“) fu disegnato da Gio Ponti nel 1936, e per la sua forma si distinse nettamente rispetto all’insistenza tipica del periodo per i manici decorati chiaramente delineati e differenziati dalle lame dei coltelli, dalle cavità dei cucchiai e dai rebbi delle forchette.
Le morbide curve ondulate di Ponti sembrano quasi scomparire e fondersi con le parti funzionali di ciascuna posata, pur adattandosi con naturalezza alla mano che la impugna.
La produzione originaria di questo servizio di posate da parte dell’Argenteria Krupp era in zama, una lega che utilizzava al posto del rame, di cui durante la seconda guerra mondiale vi era penuria, lo zinco.
Quando nel 1942 fu avviata la produzione in acciaio inossidabile, il Flatware fu uno dei primi servizi di posate a essere realizzato in acciaio inox.
Negli anni Sessanta, la famiglia Sambonet ha rilevato il marchio Krupp e ha continuato a produrre il servizio Flatware di Ponti fino all’inizio degli anni Novanta, quando ha posto definitivamente fine alla propria produzione industriale di posate.
Alla fine degli anni Ottanta, tuttavia, Sambonet aveva prodotto anche un’edizione limitata di 1000 set di posate in alpaca silver-plated, una lega di rame, nickel e zinco, talora denominata new silver o nickel silver.
Oggi le linee semplici e ancora attuali di questo servizio sono riprodotte in versione d’acciaio inossidabile 18/10, in acciaio inossidabile trattato elettroliticamente, in argento 1000, e ciascuna di esse e disponibile lucidata a specchio o satinata.
Ponti ha continuato a progettare posate per tutto il corso della sua carriera, producendo linee per Reed & Barton, Sabattini, Christofle e Fraser, come pure altri progetti per I’Agenteria Krupp.
La maggior parte dei design successivi al Flatware sono risultati ancora più decisi e “moderni” della sua prima e più semplice creazione.