Il thermos sottovuoto fu inventato nel 1892 da Sir James Dewar, uno scienziato britannico della Oxford University, per conservare a temperatura costante le sostanze chimiche.
Era formato da due contenitori, inseriti uno dentro l’altro e separati dal vuoto che assicurava un trasferimento minimo di calore.
Nel 1904 questa tecnica venne usata per la prima volta a fini commerciali, quando il soffiatore di vetro tedesco Reinhold Burger fondò a Berlino la Thermos GmbH.
La ditta indisse una gara per dare un nome al contenitore sotto vuoto che aveva appena brevettato, e a vincere fu il termine thermos, derivato dalla parola greca che significa “calore”.
Nel 1907 la Thermos GmbH vendette i diritti di sfruttamento del marchio a tre diverse compagnie: The American Thermos Bottle Company di Brooklyn, New York, la Thermos Limited di Tottenham, Inghilterra, e la Canadian Thermos Bottle Company di Montreal, che sviluppò il thermos in una serie di varianti, disponibili in diverse forme, molte delle quali utilizzavano ancora l’originale struttura di Dewar, rivestita in acciaio e, più tardi, di plastica.
I contenitori termici si costruirono una reputazione di grande resistenza, ed accompagnarono esploratori come Ernest Shackleton durante la sua spedizione al Polo Sud e Robert E. Peary nel suo viaggio nell’Artico.
I fratelli Wright portarono un thermos sul loro aeroplano, e il conte Zeppelin ne caricò uno a bordo del suo aerostato.
La popolarità delle bottiglie termiche crebbe moltissimo a partire dal 1911, con l’avvento dei contenitori di vetro industriali.
Nel 1923 la Thermos lancia la Blue Bottle, con una capacità di 13,6 litri, e un nuovo contenitore per cibi da 4,5 litri, noto con il nome di Thermos Jumbo Jug.
L’uso del pirex al posto del vetro a partire dal 1928 consenti la creazione di thermos con una capacità fino a 127,25 litri, che nel 1928 e 1929, appena prima della comparsa dei frigoriferi commerciali, godettero di grande popolarità.
II contenitore originario di Dewar era fatto di vetro ed era costituito da due bottiglie, una dentro l’altra, separate da una cavità sottovuoto.
La stessa tecnica viene usata ancora oggi, ed e talmente efficace che la dispersione di calore avviene quasi esclusivamente attraverso il tappo.
Per questo motivo spesso si usa un materiale isolante: sughero o, più recentemente, plastica.
Acciaio e plastica sono stati utilizzati anche per l’interno, nei modelli più recenti.