La lampada da tavolo MT 8, nota anche come lampada da tavolo Bauhaus, fu prodotta per la prima volta nelle officine meccaniche del Bauhaus di Weimar sotto le direttive di László Moholy-Nagy.
Era di metallo, con un paralume di vetro opaco, una base rotonda e uno stelo di vetro attraverso il quale si intravedeva il cavo elettrico.
Questo design cosi caratteristico era stato utilizzato da Carl Jacob Jucker (1907-1997) in molteplici prototipi di lampada.
Le prime, realizzate a partire dai suoi progetti per base, stelo con diversi paralumi e portalampadina, erano state messe a punto prima ancora che Wilhelm Wagenfeld entrasse a far parte del Bauhaus nel 1923.
Quest’ultimo, una volta ricevuto l’incarico di disegnare nuovi modelli di lampada, progettò di utilizzare un paralume di vetro opaco e di rifinirlo con un bordo nichelato.
I due diversi design confluirono quindi in uno solo, e in alcune versioni successive Wagenfeld sostituì lo stelo di vetro di Jucker con uno di metallo anch’esso nichelato, fissato al supporto della base.
Le prime versioni di questa lampada furono prodotte a mano, ricorrendo a tecniche artigianali tradizionali come la brunitura a mano di lastre di metallo.
In quella fase, la lampada era estremamente costosa da produrre e il laboratorio incontrava difficolta non indifferenti a realizzare un paralume di vetro che non si spaccasse con il calore della lampadina.
Le prime versioni vennero prodotte in dimensioni diverse, ma i suoi elementi sono sempre rimasti immutati. “I suoi elementi principali sono base rotonda, un tubo cilindrico e un paralume sferico”, definì Wagenfeld nel 1924.
Con qualche modifica la lampada ha continuato a essere prodotta dal Bauhaus di Dessau fino alla fine degli anni Venti, quando la licenza per la produzione delle lampade Bauhaus passò a Schwintzer and Gräff fino agli anni Trenta.
In seguito la storia della licenza per il modello si è fatta ancora più complicata: pare che Wagenfeld avesse ottenuto dal Bauhaus il copyright e avesse iniziato a produrre una versione della lampada con la base più piccola e la cupola del paralume di dimensioni inferiori rispetto all’originale.
Altrettanto avvenne quando Jucker negli anni Settanta concesse la licenza di riproduzione della sua lampada a un’azienda italiana.
A queste due versioni originali si sono aggiunte poi molte repliche e moltissime imitazioni immesse sul mercato sin dalle prime produzioni dell’originale.
Sebbene sia generalmente riconoscibile, la lampada originate MT 8 non è mai stata prodotta in grandi quantità e la sua lunga storia la rende al tempo stesso un pezzo da museo e un oggetto da collezionisti.
Oggi la società Tecnolumen ne produce una versione nichelata su licenza esclusiva concessa da Wagenfeld.