Paolo Piva nato ad Adria si è formato a Venezia, dove è fortemente influenzato dagli insegnamenti di Tafuri, Carlo Aymonino e Carlo Scarpa, da cui assorbe la grande attenzione per il ruolo della storia e della memoria nel processo progettuale.
Una visione che lo porta a concepire ogni progetto come un processo di conoscenza, che va oltre l’atto tecnico e strumentale.
Questa interpretazione della cultura del progetto porta Paolo Piva a fondere inscindibilmente teoria e pratica del design: non attraverso progetti utopici e immersi in una dimensione astratta, come i suoi coetanei delle nuove avanguardie, ma con oggetti reali, capaci di tradurre una visione complessa e sfaccettata della vita.
Secondo Paolo Piva il senso del design per l’abitare sta già nella sua definizione: i mobili, gli arredi sono proprio “oggetti mobili”, articolati in senso fisico e concettuale e fortemente connessi con gli usi e con le dinamiche del corpo e della mente.
E dunque questa l’immagine di fondo con cui avvia la sua collaborazione con B&B Italia nel 1975 poi, collaborazione più che quarantennale .
Uno dei prodotti più noti di Piva, è il divano Alanda che per molto tempo sarà uno dei best seller B&B Italia.
Formalmente Alanda si discosta molto dal precedente modello Eletto (primo divano per B&B Italia): se quest’ultimo appariva come un volume unitario, ottenuto quasi per sottrazione, nel progetto del 1980 viene messo in atto un esplicito gioco di composizione delle parti.
II divano appare come un organismo articolato in cui ogni elemento dichiara la propria funzione, ma è la collaborazione con il CR&S a portare all’invenzione che fa di Alanda un vero nuovo oggetto di design.
Non un semplice divano: un nuovo meccanismo brevettato (“dispositivo a cerniera con bloccaggio automatico su posizioni diverse e sbloccaggio a comando normale”) che, applicato alla struttura in profilato d’acciaio, permette agili cambiamenti dell’ampio cuscino poggiatesta dalla posizione orizzontale a verticale e viceversa.
Anche i braccioli ruotano attorno a un perno, assumendo diverse posizioni facilmente regolabili.
Le forme dell’imbottitura in poliuretano schiumato a freddo, rivestito in pelle o tessuto, definiscono una ricerca di semplicità a metà tra suggestioni minimaliste e richiami alla prima modernità mittleeuropea quella appunto di Loos, Hoffmann o Frank, tanto cara a Piva.