Il mobile a ripiani Joy di Achille Castiglioni

Non c’è stato neanche bisogno di un disegno, ho cominciato subito a costruirlo”: così commenta Achille Castiglioni, invitato a partecipare con un oggetto inedito, alla sezione dedicata al design negli anni novanta nella mostra Creativitalia allestita a Terni.

Non avevo troppo tempo e allora ho pensato di sviluppare qualcosa di già fatto. Qualche volta le cose nascono così

Di fatto, si tratta di una variazione in maggiore di Basello, disegnato precedentemenete e già prodotto da Zanotta, potenziando l’idea dei gradini rotanti, propria della scala a chiocciola, per disegnare un oggetto tipologicamente nuovo.

I ripiani a forma di L rovesciate di altezze crescenti fanno perno lateralmente, mediante snodi portanti, su un’unica asta d’acciaio (verniciata nero), fissata a un piede a C.

Ruotando possono essere aperti, in uno sviluppo a spirale, mentre chiusi hanno un ingombro minimo (96 cm di larghezza e 30 cm di profondità).

Ciò permette di comporre mobili a 3-4-5-6-7 gradini (da 74 a 190 cm), collocabili a parete, ad angolo, al centro di un ambiente come libreria, scaffalatura, scala, elemento divisorio, scrivania attrezzata (un piano funge da sedile, uno da scrittoio, gli altri da mensole), ad libitum.

I ripiani sono in legno tamburato, rinforzati da un’armatura angolare continua interna di acciaio, per conferir loro stabilità e solidità finiti in frassino, verniciato a poro aperto (nero e melanzana), o in faggio evaporato naturale.

Nelle versioni più recenti, in mdf rinforzato e laccatura goffrata antigraffio, in vari colori.

Apprezzato immediatamente da Zanotta, Joy viene realizzato in tempi record e arriva in tempo per la mostra in Giappone: per pura combinazione, il sottotitolo della mostra era The Joy of Italian Design.

Un “mobile a ripiani rotanti” difficile da classificare e che ancora una volta stabilisce un nuovo record tipologico.

Un oggetto  capace di reinventare lo spazio attorno a se, imponendosi come presenza scultorea e funzionale e offrendosi come libreria completamente disarticolata ed evidentemente inusuale.

Un oggetto apparentemente semplice, che a ogni rotazione degli elementi, anche minima, si trasforma completamente, regalando forme complessive e funzioni sempre diverse.

Un “gioco” che ancora oggi, dopo trenta anni, si mostra pieno di sorprese da decifrare e di potenzialità d’uso sostanzialmente infinite.

Il mobile a ripiani Joy di Achille Castiglioni per Zanotta

 

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