Una delle caratteristiche di Enzo Mari, è la continua ricerca e sperimentazione di nuove forme e significati del prodotto, anche in contrapposizione con gli schemi tradizionali del disegno industriale, sostanzialmente un ricercatore.
Nel 1990 Enzo Mari progetta per Zanotta il tavolo Acanto.
Generalmente, un tavolo rettangolare con piano di cristallo ha solitamente quattro punti di sostegno in alto e altrettanti appoggi a terra.
Ma uno stupefacente Enzo Mari, prova a scardinare questo assunto.
Mari quindi, disegna una struttura costituita da un grosso tubo di acciaio verniciato, inclinato e disposto in diagonale rispetto alla superficie del piano trasparente, alle cui estremità si innestano, diversamente ruotati, tre tubi di diametro inferiore che diventano alternativamente due appoggi a terra e un sostegno al piano, o viceversa, aggiungendosi ai due appoggi/sostegni garantiti dall’elemento principale.
Acanto: un qualcosa che solo dopo averlo visto sembra ovvio, che stupisce ancora per l’apparente semplicità, e che oggi può dichiaratamente essere considerato un nuovo archetipo dai giovani progettisti internazionali che, faticosamente, cercano di reinventare il mondo (del mobile).