Se pensiamo a come il peso del corpo una volta seduti si distribuisce, appare subito chiaro che avere quattro gambe di sezione identiche non è opportuno.
E’ evidente che le gambe posteriori devono sopportare più peso di quelle anteriori; è così che l’ingegnere, architetto e designer Jean Prouvé (1901-84) ha sviluppato questa semplice intuizione nel design della sedia Standard SP.
Mentre semplici tubi in acciaio sono sufficienti per le gambe anteriori, le gambe posteriori sono costituite da sezioni vuote che trasferiscono il peso del corpo sul pavimento.
E’ così che è nato uno dei profili di sedie più famose al mondo, uno dei profili più famosi del Novecento.
E’ stata progettata intorno al 1934 come modello da ufficio per l’Università di Nancy e poi reinterpretata negli anni successivi, fino all’attuale versione prodotta da Vitra.
Le gambe posteriori, rappresentano la vera firma di Jean Prouvé: utilizzano l’inconfondibile sezione a triangolo allungato, che diventerà la caratteristica strutturale di molti arredi, costruzioni e case prefabbricate di Jean Prouvé.
La sedia Standard si classifica come una seduta dal design lineare e classico seppur sia molto comoda e confortevole. Non è una sedia leggera, non è una sedia a sbalzo è una sdia che sin dalla sua nascita ha rifiutato di rincorrere la moda.
Ostenta la sua natura industriale, eppure è elegante, pura e non fredda probabilmente grazie al contrasto cromatico tra struttura e superfici d’appoggio.
Dopo la prima versione, la Standard è stata più volte modificata, ripensandone i materiali e gli incastri tra le componenti: in particolare (come in tutta l’opera di Prouvé) un ruolo fondamentale è svolto dai punti di connessione, dai giunti, dalle viti e dai bulloni: dispositivi capaci di trasformare una serie di pezzi singoli in un sistema costruttivo universale.