Charlotte Perriand ha creato questo mobile nel 1939 per la sua abitazione, ed è uno dei primi pezzi di design della produzione di Charlotte Perriand.
Grazie all’impiego di piani metallici opachi e riflettenti per le superfici degli sportelli (a chiusura scorrevole), il mobile ha un effetto di riflessione luminosa dato dalla designer per eliminare il senso di profondità e ampiezza.
Sensibilità e piacere sono così esaltati fin nelle ordinarie manovre manuali di apertura e chiusura.
La strutturazione e la finitura degli elementi costitutivi del mobile tendono infine ad alimentare notevoli sensazioni di gusto tattile.
Il mobile viene offerto in due altezze, che richiamano l’attenzione di Charlotte Perriand per comportamenti d’uso sia di cultura occidentale, sia di cultura orientale.
E’ stato riproposto da Cassina nel 2004, entrando a fare parte della collezione “Cassina I Maestri”.
Come tutti i pezzi della Collezione “Cassina I Maestri”, porta impressi indelebilmente la firma dell’Autore, la cui proprietà è dei legittimi Eredi ed il cui uso è stato concesso in esclusiva a Cassina, firma che, costituita in marchio, certifica l’autenticità del mobile.
Il logotipo “Cassina I Maestri” nel quale è inserito il marchio di riconoscimento dell’autore, corrispondente al disegno con il quale l’Autore stesso identificava i propri progetti e il numero progressivo, per individuare la cronologia di produzione, per identificare l’oggetto in collegamento con la sua “Carta d’Identità”, per testimoniare l’avvenuto controllo finale di qualità e, infine, per consentire agli Eredi il controllo dell’esatta corresponsione dei diritti d’Autore.
Riflesso, può essere posizionato a parete, tramite un telaio metallico, oppure dotato i piedini alti o bassi raggiunge l’altezza di 87 cm.
Rappresenta una sintesi fra le esperienze di Charlotte Perriand con l’alluminio e la sua predilezione per le culture dell’Estremo Oriente.
Nel 1937 aveva lavorato ad uno chalet in alluminio con Pierre Jeanneret. Dal 1940 al 1942 è stata consulente del Ministero giapponese del commercio e dell’industria ed ha trascorso tre anni in Indocina.