Nel corso della storia del Modernismo, per ragioni diverse secondo il momento o il contesto, gli artisti e i designer si cimentarono più volte nell’interpretazione di tradizioni non occidentali.
Verso la metà del secolo XX, ispirandosi ai ritratti di mercanti seduti su sedie cinesi Hans Wegner, il designer danese di mobili, apportò al dialogo tra Oriente e Occidente il suo articolato contributo.
Dopo aver lavorato come assistente di Arne Jacobsen e di Erik Møller, Wegner aveva aperto, nel 1943, un proprio studio. In quello stesso anno disegnò la sedia Cinese, usando come punto di riferimento le sedie della dinastia Ming, con l’obiettivo modernista di semplificarne la struttura, e con la tipica attenzione scandinava per l’integrità dei materiali.
La sedia Cinese costituì la base della sedia Y CH 24, e di molte delle future creazioni di Wegner, nove delle quali almeno furono disegnate per Fritz Hansen.
In entrambe le sedie, per dirla con le parole di Wegner, “la struttura era ridotta agli elementi essenziali: quattro gambe, una seduta e schienale e braccioli combinati in un unico supporto“, ma le due sedie, seppure entrambe ispirate ai mobili Ming, non avevano i medesimi obiettivi dal punto di vista strutturale.
La Sedia Y, disegnata nel 1949, era motto diversa dai suoi design precedenti che traevano la forza della loro struttura da componenti sostanzialmente rettangotari, che avevano una doppia funzione di supporto posteriore e di struttura della seduta: la Y aveva inoltre il supporto posteriore e quello anteriore arrotondati, i laterali di sezione rettangolare per impedire lo spostamento, le gambe e la struttura della seduta di sezione stondata, e la seduta di fibra di carta intrecciata.
Le gambe posteriori, in rovere, affusolate alla base, si inchinavano verso l’interno, in direzione degli angoli della seduta, compiendo poi con grazia delle doppie curve verso l’esterno per andare a unirsi al supporto posteriore a forma di arco.
Il tratto distintivo e il nome della sedia derivano dallo schienale piatto a forma di Y, che parte dal retro della seduta e s’inclina verso l’esterno.
L’effetto complessivo e quello di un oggetto leggero, elegante, durevole e raffinato, con radici nella tradizione orientale e in quella occidentale, ma concepito con tecniche di produzione contemporanee.
Con una forma unica nel suo genere, l’iconica sedia Wishbone CH24 di Hans J. Wegner occupa un posto speciale nel mondo del design moderno.
Progettata da Hans J. Wegner nel 1949 come uno dei primi modelli creati appositamente per Carl Hansen & Son, e prodotto dal 1950, questa sedia è l’ultima di una serie di sedie disegnate da Wegner ispirate alle antiche poltrone cinesi.
Wegner ha fatto un salto da gigante nel design di questa sedia che è tra le sue opere più celebri, e questo salto l’ha fatto riuscendo a combinare le aste inferiori e superiori in un unico pezzo.
Per dare stabilità al piano piegato a vapore e garantire un supporto confortevole, Wegner ha sviluppato il caratteristico schienale a forma di Y che ha fatto guadagnare alla sedia CH24 il suo famoso soprannome: “Wishbone Chair” o “Y Chair”
Un eccellente esempio del costante impegno di Wegner verso la semplicità organica per creare bellezza scultorea, comfort e stabilità eccezionale.
La parte superiore delicatamente arrotondata insieme allo schienale e al sedile offre una varietà di comode posizioni di seduta, ideali sia per lunghe visite al tavolo da pranzo che per rilassarsi. Una sedia leggera, facile da spostare sul tavolo da pranzo e sulla stanza.
Ispirata ai ritratti dei mercanti danesi che siedono nelle poltrone cinesi della dinastia Ming, la CH24 offre comfort, stabilità e desideri estetici per una forma particolare e bella. Molti considerano la CH24 come la sedia ideale, catturando l’essenza del moderno design danese.
Sono necessarie oltre 100 operazioni per fabbricare una sola sedia, la maggior parte delle quali eseguite a mano. La seduta intrecciata comporta da sola, l’impiego di un abile artigiano per circa un’ora che utilizza circa 120 metri di cavo di carta, la cui impressionante durata rende la sedia resistente e duratura nel tempo.
Questa sedia divenne un successo quasi istantaneo e mentre Wegner avrebbe continuato a creare molti altri pezzi classici, la Wishbone Chair rimane la sua opera più riconoscibile.
Alcune pillole:
La Wishbone Chair è associata allo stile danese per le ovvie ragioni, ma l’idea originale per il mix aerodinamico di curve e angoli acuti è scaturita dalla mente di Wegner dalle immagini dei troni della dinastia Ming, con le spalle larghe.
Sebbene comunemente conosciuta come la sedia Wishbone o la sedia Y, per gentile concessione del suo telaio posteriore a “Y”, quando Wegner per primo portò in vita la sedia, la battezzò CH24. Progettato nelle sue prime tre settimane a Carl Hansen & Søn, Wegner ha creato la CH24 insieme ai suoi quattro fratelli (un po ‘meno famosi) CH22, CH23, CH25 e CH26.
La Wishbone Chair non si è presa un giorno libero in più di mezzo secolo. Da quando è stata prodotta per la prima volta nel 1950, il design è stato in produzione continua presso Carl Hansen & Søn.
Usando il design originale di Wegner, la Wishbone Chair è composta da 14 componenti separati che richiedono 100 singoli processi per scalpellare, scolpire, carteggiare, modellare, raggiungendo quasi tre settimane di tempo di preparazione prima che la sedia possa iniziare ad essere assemblata.
Mentre la carta, potrebbe non essere il primo materiale da costruzione che viene in mente per una sedia, i quasi 120 metri di cavo di carta che vengono intrecciati nel caratteristico design geometrico della seduta della Wishbone Chair hanno un ciclo di vita di circa 50 anni.