Nella Londra di Mary Quant e di una rivoluzione culturale the passa attraverso la minigonna, nell’Inghilterra beatlesiana the esporta musiche the cambiano un’epoca, nell’Europa che entra nella contestazione fatta da studenti con i capelli lunghi e la voglia di cambiare il mondo senza salire in cattedra.
Nell’universo di Willie Landels: l’eccentricità fatta persona, la trasversalità fatta progetto. Grafico e pubblicitario, art director e direttore di riviste di costume, designer e autore soprattutto di Throw-Away, il primo divano completamente realizzato per Zanotta, in poliuretano espanso (quindi senza struttura) e prodotto industrialmente; niente ossatura portante in legno o metallo, niente cinghie elastiche, niente ferramenta.
Immaginato come pezzo unico per la propria casa, destinato al gioco dei figli per l’assenza di parti rigide e pericolose, e realizzato allora incollando semplici parti di gommapiuma, è Iì che viene notato da Aurelio Zanotta che in poco tempo lo trasforma in un archetipo di imbottito minimale, composto, equilibrato e puro: un’architettura morbida contro il divano borghese, un oggetto economico finito anche nei salotti buoni.
È stato chiamato Throw-Away come se fosse solo un altro dei prodotti in plastica progettati per l’uso una tantum che stavano entrando nel mercato. Quando veniva prodotto in serie, veniva offerto con la copertura di Cirè, che poteva sopportare un trattamento ruvido ed era lavabile con acqua e sapone.
I primi tessuti erano in colori primari luminosi. Questo divano è stato il primo passo nella creazione dell’immagine di un’azienda e nella produzione di mobili per i giovani con uno stile di vita non convenzionale e un nuovo modo di usare la casa.
L’ispirazione di adattarsi in proporzioni e dimensioni ai piccoli spazi creati dall’architettura moderna, la possibilità di utilizzarlo anche negli spazi pubblici, grazie alle qualità estremamente resistenti, ne ha reso costante la richiesta e di conseguenza la sua produzione in serie è stata ininterrotta da sempre.