Liisi Beckmamm (1924-2004), è stata una donna di contrasti e sfaccettature: forte e fragile, libera e rigorosa, appassionata e composta, artista e designer dalle molteplici risorse… e innamorata della Finlandia, anzi prima di tutto della Carelia, la regione in cui è nata e che le è sempre rimasta nel cuore.
Liisi Beckmann nasce Liisi Marjatta Meronen il 7 dicembre 1924 in una fattoria a Kirvu, un villaggio dell’istmo di Carelia. È la seconda di tre figli.
Durante la seconda metà degli anni ’30, la Russia, per motivi strategici, chiese con sempre più insistenza alla Finlandia la cessione dell’Istmo di Carelia, ma la richiesta ai finlandesi apparve inaccettabile.
Il 30 novembre 1939, la Russia sferrò il primo attacco della sua guerra contro la Finlandia.
La popolazione careliana venne fatta evacuare, Liisi e la madre, separate dal padre e dal fratello minore Sulo, vennero ospitate da una famiglia a Pasila.
I soldati russi attaccavano persino i profughi lungo la strada, mietendo molte vittime tra i civili.
La fattoria di Kirvu venne rasa al suolo dai russi vittoriosi, né Liisi né la sua famiglia poterono tornare a visitare il luogo dove sorgeva la loro vecchia abitazione per molti anni.
Qualche anno dopo l’evacuazione dalla Carelia, la famiglia Meronen, costruisce la propria nuova casa, nel villaggio di Virenoja, nei pressi di Orimattila.
Liisi, comincia a frequentare la scuola per modista all’Ateneum di Helsinki, prestigiosa scuola di arte, moda e design, ma Liisi non rinuncia alla sua passione e frequenta anche il corso di arte e design nello stesso istituto, all’insaputa del padre.
La sua produzione artistica trarrà grande vantaggio da questa sua duplice formazione: nelle sue opere il saper fare nelle arti tipicamente femminili si fonde con la sua visione laicamente animista e la sua grande capacità di astrazione per arrivare alla sintesi di una poesia e di una carica comunicativa notevolissime.
Nel 1946 la madre di Liisi muore, lasciando lei come unica donna ad occuparsi della casa, del padre e dei due fratelli, finché incontra il tedesco Hans Beckmann, che sposerà nella chiesa di Orimattila.
La vita matrimoniale di Liisi e Hans si svolge tra Virenoja, Helsinki e Lubecca. Dopo un breve periodo, i due cominciano a vivere separatamente. Tuttavia, resteranno sposati per molto tempo dopo essersi ufficiosamente separati, e firmeranno il divorzio solo nel 1957. Ciononostante, Liisi terrà sempre il passaporto tedesco oltre a quello finlandese, nonché il cognome di Hans nella sua firma.
Nel ‘57, quando giunge a Milano all’età di 33 anni Liisi Beckmann trova subito lavoro in quella fucina di nuove idee che era lo Studio Sviluppo della Rinascente. Alcuni suoi modelli di quel periodo sono visibili oggi al Museo del Design di Helsinki. Negli anni ’60, Liisi collabora con diverse aziende come Gabbianelli, Vetreria Vistosi, Vittorio Bonacina, Driade e Zanotta.
Sul finire degli anni ’60 Liisi approda a Cassano d’Adda. Impossibile non notarla sulla sua bicicletta, o sulla neve con gli sci da fondo finlandesi, o quando sceglieva con cura al mercato i propri abiti semplici colorati ma sempre di grande gusto.
Nel 1975 disegna il tavolo Arcibaldo per Zanotta, con la sua panca coordinata, che diventa il suo tavolo da lavoro.
Sempre agli stessi anni risale il vassoio Nido, un piatto di bronzo a tre conche, presentato anche al MoMA di New York. Tuttavia, col passare degli anni il rapporto con le aziende del settore del design si affievolisce sempre di più
A partire dalla seconda metà degli anni 70, Liisi non lavora più per le aziende, la sua produzione grafica e figurativa è pressoché illimitata, dal momento che, oltre a quadri e sculture, produce anche schizzi, disegni veloci, acquarelli, cartoncini, prove e studi, che spesso regala agli amici.
Liisi Beckmann muore a Orimattila il 9 agosto 2004; ora riposa in un cimitero senza recinzione, sotto il muschio, all’ombra di abeti giganteschi con le lepri che fanno capolino.
Nel 1966 viene prodotta la sua opera di design più celebre: la poltrona, non a caso, “Karelia” di Zanotta. Le forme armoniose esclusivamente monocrome e curve che ricordano le insenature e i golfi della regione careliana, resteranno il tratto distintivo dello stile del design Liisi, così come nei suoi acquarelli i paesaggi della sua terra riprendono vita direttamente dalla sua memoria, più veri e intensi che nella realtà.
La poltrona incarna in sè il linguaggio libero e sperimentatore degli anni Sessanta e Settanta, un arredo scultura che non dimostra assolutamente i suoi cinquant’anni.
Prodotto di eccellente qualità e vero oggetto di culto, la struttura è in poliuretano espanso, con rivestimento esterno sfilabile. La seduta è caratterizzata da una serie di morbidi avvallamenti che accompagnano il corpo e rendono il profilo di Karelia inconfondibile.
Esaltata dai rivestimenti lucidi che moltiplicano gli effetti di riflessione sulle superfici, la geometria curvilinea di questa seduta riporta una dimensione capace di meravigliare e affascinare, mescolando l’espressione del design con quella dell’arte. Un design originale e dinamico adatto ad ambienti moderni e giocosi.