La sedia bianca Floris realizzata da Günter Beltzig nel 1968 per la ditta Gebrüder Beltzig Design, invita a sedersi comodamente nello stesso momento in cui non lo fa. Sembra un paradosso ma di seguito scopriremo che è proprio così.
Dal modo in cui è stata progettata dovrebbe essere il massimo dell’ergonomia considerato che è modellata proprio sul corpo umano, ma….niente di tutto questo.
La parte posteriore ha la stessa forma di una schiena con lo spazio per la spina dorsale e le spalle su entrambi i lati. Il sedile ha la forma di un sedere, ma è decisamente molto sinuoso per permettere una seduta dalla quale derivi una postura dritta.
Lo schienale, scorre dolcemente ma è troppo lungo affinchè la testa sia in grado di raggiungere il poggiatesta; se si vuole raggiungere con la testa il poggiatesta, la schiena non sarà più comoda.
Ma quello che è particolarmente strano, è che la sedia dà l’impressione che non è destinata a essere utilizzata come sedia.
Il materiale di cui è composta la sedia dalla forma strana, è in fibra di vetro solida, liscia, e sebbene la sedia sia costituita da due parti diverse, queste non possono essere separate l’una dall’altra perché sono un tutt’uno.
Fece la sua prima apparizione alla Fiera di Colonia del 1968, e si impose subito all’attenzione pr il suo design futuristico.
Quando è stato chiesto a Günter Beltzig, che cosa ha ispirato il design della sedia, Beltzig ha spiegato che l’atmosfera degli anni ’60 era particolarmente influente nel suo lavoro: l’uomo era arrivato sulla luna, gli americani stavano preparando il ritiro delle truppe dal Vietnam, nulla sembrava impossibile e le possibilità sembravano veramente essere infinite. Il mondo sembrava pieno di serietà e il designer voleva produrre una sedia che corrispondesse al grande futuro che ci attendeva.
Con un’epoca segnata dal progresso che ispira la forma, la sedia è giustamente chiamata Floris un riferimento sia al movimento per la pace, che al mondo naturale.
La sedia ha tre gambe ed è progettata per supportare i tre punti necessari per la seduta: il collo, la parte inferiore e la parte posteriore. Inoltre la sedia è leggera, impilabile e stabile.
A causa della difficoltà di produzione, ne sono stati prodotti circa cinquanta esemplari tra il 1968 e il 1974, il che la rende particolarmente rara ed è battuta alle aste internazionali a prezzi che sfiorano i 30.000 euro.