Il televisore Linea 1 di Rodolfo Bonetto

Rodolfo Bonetto nasce a Milano il 18 settembre 1929, si appassiona di automobili grazie allo zio e pilota Felice Bonetto (vincitore della Targa Florio del 1952); molto bravo a disegnare riesce a trovare un posto come consulente alla Pininfarina.

Affermato batterista jazz, nel 1958 decide di concentrarsi sull’attività di designer aprendo uno proprio studio, collaborando con la Veglia Borletti (azienda specializzata in strumentazioni per automobili) e realizzando bozzetti di carrozzerie per Boneschi, Vignale e Viotti.

Grazie alle proprie qualità nel 1961 riesce ad ottenere una cattedra presso la prestigiosa scuola di design tedesca di Ulm. Nel 1964 conquista il Compasso d’Oro (il primo di otto totali) per la sveglia Sfericlock disegnata per Borletti.

Dopo circa un anno abbandona la Germania e contribuisce in Olivetti a migliorare esteticamente le numerose macchine utensili a controllo numerico presenti nell’azienda di Ivrea.

Nella seconda metà degli anni ’70, inizia a lavorare con il Gruppo Fiat. Nel 1979 conquista il Compasso d’Oro per gli interni della 131 Supermirafiori, mentre pochi anni più tardi cura lo stile esterno del motore Fire e la plancia dell’Autobianchi Y10 e della prima generazione della Fiat Croma.

Alla fine degli anni ’80 Rodolfo Bonetto realizza il telefono pubblico Rotor IPM (1987) e gli interni della prima serie della Fiat Tipo. Scompare a Milano il 29 marzo 1991.

Rodolfo Bonetto è stato un designer diverso dagli altri, non ha mai amato molto l’architettura e il design di arredamento preferendo concentrarsi su oggetti funzionali.

Tra le sue opere più celebri vi è il televisore Linea 1 disegnato nel 1969 per Autovox, il marchio italiano di elettronica di consumo che nel periodo compreso tra l’immediato dopoguerra e gli inizi degli anni ottanta, fu una delle aziende italiane leader nel settore sia a livello nazionale che estero, specializzata soprattutto nella produzione di autoradio.

Si dice che il designer milanese, nel concepire il profilo di questo curioso televisore (nel quale prende corpo l’immagine di uno schermo di dodici pollici che compie una rotazione di novanta gradi), si sia ispirato ai monitor dei laboratori della Nasa di Houston intravisti in tv o sui giornali in quel periodo dell’allunaggio.

Grazie a questi televisore,  Autovox riceve un prestigioso riconoscimento: la presenza del televisore Linea 1 by Bonetto al Metropolitan Gallery di New York.

Questo televisore ha un’estetica particolare, si presenta con il mobile in plastica (in diversi colori sgargianti)  e parte frontale interamente occupata da una protezione per lo schermo (di 12 pollici) in plastica fumè, con funzione puramente estetica.

Il cinescopio è di marca SEI, con angolo di deflessione di 90°. Nell’incavo sotto la sporgenza dello schermo è presente la griglia per l’altoparlante. Nella parte superiore sono raggruppati tutti i comandi principali: oltre ai potenziometri per la regolazione di luminosità, contrasto e volume troviamo i selettori per i canali VHF ed UHF, il tasto di accensione rosso, il tasto che consente di selezionare la banda desiderata ed un particolare comando che consente di selezionare solo una parte per volta della banda VHF.

Il guscio posteriore è opportunamente forato per consentire l’aerazione. Su di esso è presente il connettore coassiale per l’antenna.

Alla base c’è un selettore che consente di alimentare l’apparecchio con la batteria (se installata), eh si, Linea 1 è un televisore portatile. Sotto all’apparecchio ci sono gli accessi ai trimmer per la regolazione dei sincronismi.

Un design veramente spaziale.

Il televisore Linea 1 di Rodolfo Bonetto per Autovox, in un interno dell’epoca

 

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