L’appendiabiti Cactus di Gufram disegnato nel 1972 da Guido Drocco e Franco Mello ha tantissime caratteristiche: è un progetto originale, vivace, ironico, icona del design e pop che rappresenta al meglio il clima creativo che contraddistingue il design degli anni ’70.
E’ prima di tutto un elemento decorativo e poi un attaccapanni che è riuscito a rivoluzionare il paesaggio domestico. Nella sua prima produzione è stato prodotto nel colore verde smeraldo, ma da allora ciclicamente viene reinterpretato secondo il colore e lo stile del momento.
Ad esempio nel 2007 è stato prodotto bianco, nel 2010 nei colori rosso e nero e nel 2012, in occasione del quarantesimo anniversario dalla nascita del primo esemplare, viene presentato in una nuova edizione limitata Arancio e Lime, battezzata Metacactus. In questa variante il verde lime del corpo sfuma in arancione sulle punte, insomma veri e propri multipli d’arte.
Importanti anche le collaborazioni, soprattutto ‘extrasettore’, come quella con Paul Smith e quella con Citroe?n, che nel 2017 ha dato vita alla C4 Cactus Unexpected by Gufram.
Per fare un esemplare occorrono dalle quattro alle cinque settimane e lo stampo è lo stesso del 1972.
Nasce negli anni di Carosello, dei cartoni e delle canzoni per bimbi che si ispirano al mondo degli ‘spaghetti western’. Sono gli anni che vedono deserti e cactus entrare nelle nostre case, attraverso una TV ancora in bianconero.
Gufram, nella piena rilettura di icone pop, le colora e le realizza in scala per i nostri interni. Il paesaggio di Cactus (ma anche di Pratone e di tutta la famiglia Gufram di quel periodo) e? un paesaggio giocoso, ironico, spaesante, in un certo senso radicale. Drocco e Mello lavorano a un cactus a misura umana, morbido e a quattro braccia: un appendiabiti che e? un ‘personaggio domestico’.
E come spesso accade nel magico mix di designer e azienda, un processo industriale viene rifinito a mano, quasi fosse una scultura.